Gli ultimi scettici sono stati accontentati. L’Aprilia è una delle principali realtà del raggruppamento sardo-laziale del Campionato di Serie D e ha tutte le carte in regola per puntare a qualcosa di più importante di una semplice salvezza. Questo il verdetto emesso sul campo nella nona giornata. La formazione allenata da Fattori sbanca, con il classico punteggio all’inglese, il rettangolo di gioco dell’Olbia (0-2), consegue il quinto risultato utile consecutivo e si conferma, con pieno merito, terza forza del girone alle spalle delle battistrada Ostiamare e Lupa Castelli Romani. A griffare il prezioso successo in terra sarda è stata la “premiata ditta del gol” Roversi-Pagliaroli, che ha ricoperto al meglio, anche in questo caso, il ruolo di terminale offensivo e ha consentito alla propria squadra di continuare ad avere un rendimento che va ben oltre i programmi stilati nel corso dell’estate dallo staff dirigenziale. Un grande plauso, statistiche alla mano, però, è doveroso nei confronti del pacchetto arretrato pontino, che ha fatto ancora una volta buona guardia e ha conservato inviolata la propria porta per la terza gara consecutiva. La prima occasione degna di nota dell’incontro è di marca isolana: Ravot costringe Caruso a una provvidenziale deviazione in angolo. Scampato il pericolo, l’Aprilia sblocca il punteggio al primo tentativo per merito di Roversi, il quale finalizza nel migliore dei modi un rapido capovolgimento di fronte. Trascorrono pochi minuti e la gara prosegue ancora più in discesa per le rondinelle. Il generoso Pagliaroli, da autentico opportunista, approfitta di un errato retropassaggio di un difensore, entra minaccioso in area e viene steso da Sannino. L’arbitro, a quel punto, considerata la chiara occasione da gol, non può fare altro che assegnare il penalty ai pontini ed estrarre il cartellino rosso nei confronti del portiere isolano. Mister Biagioni, di conseguenza, rileva La Cava per schierare tra i pali Saraò. Il dodicesimo gallurese, pur entrando a freddo, si fa apprezzare anche in questo caso per le sue doti sui tiri dal dischetto, respinge di piede la conclusione di Esposito e consente alla propria squadra di rimanere in svantaggio di una sola rete. Tale episodio, tutto sommato, carica sotto il profilo emotivo l’Olbia, che nei minuti seguenti sfiora due volte il pareggio con Oggiano e Masia, ma Caruso si supera in entrambi i casi, neutralizza le insidiose conclusioni degli avversari e si conferma uno dei migliori numeri uno del girone. Nel momento di maggior pressione dei ragazzi di Biagioni, l’Aprilia fa del cinismo la sua dote principale e indirizza ulteriormente il match nei binari più congeniali per merito di Pagliaroli, il quale sfrutta al meglio l’arma del contropiede, infila Saraò proteso in uscita e permette alla sua squadra di poter gestire, tra l’alto in superiorità numerica, una situazione di duplice vantaggio. La formazione gallurese, nonostante il morale sotto i tacchi, getta il cuore oltre l’ostacolo, prova a spingersi generosamente in avanti, ma si vede negare della dea bendata la soddisfazione di scardinare il bunker difensivo laziale: Mastinu calcia di prima intenzione dal limite dell’area, ma la sua conclusione si infrange sul palo. Dopo l’intervallo, la compagine di Fattori, forte anche del fatto di giocare in undici contro dieci, si limita più che altro a gestire la situazione favorevole, si fa apprezzare per una solida compattezza tra i reparti e permette a Caruso di essere chiamato in causa soltanto per interventi dal basso coefficiente di difficoltà. Le rondinelle, intorno alla mezzora, tra l’altro, hanno una buona chance per mettere in ghiaccio la quinta vittoria in campionato con Roversi. La prolifica punta lambisce la traversa della porta difesa da Saraò. Poco male. I restanti minuti di gioco, tutto sommato, non riservano particolari emozioni: Crepaldi e soci gestiscono con autorità il duplice vantaggio, collezionano l’ennesimo successo dal peso specifico rilevante stagionale e legittimano sul campo di ricoprire a pieno titolo il ruolo di terza forza del girone.
Antonio Gravante
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