Animata dalla ferma volontà di rimettersi in carreggiata dopo il passaggio a vuoto di Cassino, la motivatissima Aprilia sbriga in scioltezza, davanti ai propri sostenitori, la pratica Morolo (3-0), inanella la settima vittoria in campionato e si conferma con piglio autoritario quarta forza del girone centro-meridionale dell’Eccellenza. Alla formazione di Venturi basta soltanto un tempo per mettere in cassaforte l’intero bottino. Facendo leva una manovra corale lineare e nel contempo redditizia, Montella e soci realizzano tre reti e, di conseguenza, si permettono il lusso di svolgere, nel corso della ripresa, il classico lavoro di normale amministrazione del risultato. Dopo una prima fase di studio, le rondinelle prendono in mano le redini della gara e, dal minuto numero ventiquattro, beneficiano anche della superiorità numerica per l’espulsione di Caruso, il quale tocca la palla con il braccio fuori dell’area di rigore, ferma una chiara occasione da gol e si vede sventagliare in faccia il cartellino rosso dall’arbitro. Agevolata nel proprio compito dal fatto di giocare in undici contro dieci, l’Aprilia apre le danze, alla mezzora esatta, con capitan Montella, il quale indossa nella circostanza le vesti di attaccante, finalizza da pochi passi un pregevole spunto sulla corsia sinistra di Zoccolella e indirizza la gara nei binari più congeniali. La squadra di Venturi, sulle ali dell’entusiasmo, continua a tenere pigiato il piede sul pedale dell’acceleratore e, sette minuti più tardi, consolida il vantaggio con Sossai, abile a girare di testa in fondo al sacco una punizione calciata dalla destra da Blasi. Le rondinelle calano il tris nel secondo minuto di recupero per merito di Zoccolella, il quale intercetta un errato disimpegno di un difensore ciociaro e infila l’incolpevole Pietropaoli proteso in uscita. Forte di un rassicurante margine di vantaggio, la formazione pontina gioca in pratica in scioltezza la seconda frazione di gioco, rispetta alla lettera le direttive dalla panchina, consente a Caruso di non essere mai chiamato seriamente in causa e, nel massimo rispetto dei pronostici, mette in carniere altri tre punti che fanno morale e classifica.
Antonio Gravante
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