Il sogno è diventato realtà. L’Indomita Pomezia espugna con piglio autoritario anche l’ostico rettangolo di gioco del Morandi Ostia (0-3), sfrutta al meglio il secondo match-point stagionale, dopo quello fallito domenica scorsa nella sfida casalinga con il Dragona, e approda matematicamente in Promozione con tre giornate d’anticipo rispetto al termine delle ostilità. La società della presidentessa Stefania Padula, a seguito di tale exploit, centra il secondo salto di categoria negli ultimi tre anni, tocca il tetto più alto della sua storia calcistica e prosegue a vele spiegate il proprio processo di crescita. L’artefice principale della perentoria escalation nel contesto calcistico regionale del sodalizio pometino è stato senza ombra di dubbio il tecnico Leonardo Aiello, ex giocatore della Roma, il quale ha avuto il merito di dare alla sua squadra una precisa identica e di ricavare il massimo da ogni singolo giocatore della sua rosa. La sfida dell’Anco Marzio, tutto sommato, resta sui binari di perfetto equilibrio soltanto nella prima mezzora di gioco. La formazione rossoverde, agevolata nel proprio compito dall’espulsione di Massa, allontanato dall’arbitro per comportamento scorretto, prende il largo nel punteggio in chiusura di tempo grazie a un micidiale uno-due griffato dalla prolifica coppia del gol Fedeli-Mariani. Il primo finalizza dall’interno dell’area un’azione sulla corsia destra dell’ottimo Amici, mentre il secondo incrementa il vantaggio al termine di una rapida ripartenza. Il Real Morandi contesta la rete del raddoppio pometino, ma il direttore di gara non è dello stesso parere e spedisce anzitempo sotto la doccia Galluzzi. Agevolata nel proprio compito dalla duplice superiorità numerica, la squadra guidata da Aiello gioca in pratica sul velluto nel corso della ripresa e cala il tris con Capriati, bravo a finalizzare una bella azione impostata sull’asse Amici-Fedeli. Trascorrono pochi minuti e la compagine lidense subisce la terza espulsione: il neoentrato Cuomo si vede sventagliare in faccia dall’arbitro il cartellino rosso per proteste. Il match, a quel punto, non ha più storia e termina con un quarto d’ora d’anticipo rispetto al triplice fischio. Due giocatori lidensi, in rapida successione l’uno dall’altro, si infortunano seriamente e non riescono a proseguire la gara. L’arbitro, a quel punto, non può fare altro che applicare il regolamento e decretare la fine della partita. L’Indomita Pomezia, di conseguenza, fa esplodere tutta la sua gioia, approda matematicamente in Promozione e, grazie a un’oculata programmazione societaria, si conferma una delle realtà emergenti del calcio laziale.
Antonio Gravante
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