Pari e patta. L’Unipomezia alza leggermente il piede dal pedale dell’acceleratore rispetto alla convincente affermazione dell’esordio con l’Almas Roma. La compagine del patron Valle spartisce la posta in palio, lontano dalle mura amiche, con lo Sporting Genzano (0-0), colleziona il quarto punto in campionato e prosegue il proprio cammino nel massimo rispetto della media inglese. La gara comincia su ritmi elevati: le due squadre si fanno apprezzare per un’ottima organizzazione di gioco. Il primo episodio di rilievo è di marca castellana: Matteo costringe Savioli a una parata dal medio coefficiente di difficoltà. Trascorrono pochi minuti e arriva puntuale la replica dei pometini. Capitan Valle recupera palla sulla trequarti e favorisce la conclusione di Chavez, il quale calcia dal limite dell’area, ma pecca di precisione. La squadra di Baiocco, intorno alla mezzora, prova a spezzare l’equilibrio con lo stesso Valle. Il numero dieci, servito da Alvarez, calcia troppo centralmente e consente a Leacche di fare sua la sfera con un intervento di normale amministrazione. L’Unipomezia, in chiusura di tempo, mette nuovamente i brividi ai castellani con Alvarez. Il prolifico attaccante tenta la conclusione di testa, ma fallisce di poco lo spazio delimitato dai tre legni. Dopo l’intervallo, la compagine pometina forza il ritmo, ma lo Sporting Genzano copre al meglio la propria zona di campo. Le occasioni degne di nota, di conseguenza, si contano tranquillamente sul palmo di una mano. Il generoso Valle crossa al centro dell’area per Alvarez, ma la punta non riesce a piazzare la stoccata vincente e spedisce la sfera di poco sopra la traversa. Successivamente ci prova anche Casciotti, su suggerimento di Casavecchia, ma anche lui fallisce il bersaglio grosso. L’Unipomezia, in chiusura di match, moltiplica ulteriormente gli sforzi nella speranza di spostare l’ago della bilancia dalla propria parte, ma non riesce a sfruttare al meglio le potenzialità del suo reparto avanzato e, al triplice fischio dell’arbitro, si deve accontentare di tornare a casa con un punto in tasca.
Antonio Gravante
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