Sfoderando la classica prova dai due volti, l’Unipomezia Virtus stecca clamorosamente la sfida casalinga con il Ladispoli (3-4), incassa la terza battuta d’arresto nelle ultime quattro giornate di campionato e, per forza di cose, si allontana ulteriormente dalle altre big del girone. Capitan Valle e soci, a seguito di tale passaggio a vuoto, rimangono ancorati nella zona centrale della graduatoria e incrementano a sette lunghezze dalla capolista Città di Ciampino. Ma mai come in questo caso i ragazzi di Cangiano non possono fare altro che mordersi le mani per essere usciti dal campo a mani vuote. Dopo aver chiuso la prima frazione sul duplice vantaggio, a seguito della doppietta siglata da Delgado, i rossoblu hanno accusato un inopinato passaggio a vuoto nella ripresa, hanno incassato quattro reti e hanno permesso alla compagine di Bosco di ribaltare il punteggio a proprio favore. La terza ed ultima marcatura pometina, griffata ancora da Delgado in pieno recupero, è servita soltanto per le statistiche. Ma andiamo con ordine. La prima parte della gara non riserva particolari azioni di rilievo. A rompere gli indugi è il Ladispoli con De Fato, il quale calcia dai diciotto metri e costringe Santi a intervento in tuffo dall’elevato coefficiente di difficoltà. Sulla susseguente ribattuta del portiere pometino, la sfera arriva dalla parti dell’accorrente Cardella, il quale fallisce clamorosamente il bersaglio grosso da buona posizione. Scampato il pericolo, la squadra di Cangiano, subito dopo, passa in vantaggio grazie a Delgado. La punta spagnola, servita per vie centrali da Tozzi, controlla la sfera sulla trequarti campo, prende la mira e, con una conclusione di rara potenza e precisione, incastra la sfera nei pressi del palo più lontano. Galvanizzata nel morale, la formazione del presidente Valle, tre minuti più tardi, consolida il vantaggio con l’ottimo Delgado, il quale trasforma con freddezza un calcio di rigore, decretato dall’arbitro per un fallo commesso ai danni di Ramcheski. L’Unipomezia prova a sfruttare al meglio il momento positivo, chiude la prima frazione in avanti, ma non riesce a prendere il largo nel punteggio per la bravura di Travaglini, il quale abbassa la saracinesca della propria porta agli avanti pometini e permette alla sua squadra di andare al riposo in una situazione di doppio svantaggio. Animato da una grande voglia di rivalsa, il Ladipoli comincia la ripresa con la giusta carica emotiva e, nel giro di otto minuti, raddrizza la sorti della gara grazie ai guizzi vincenti di Marvelli e Sganga. Il primo iscrive il proprio nome a referto con un chirurgico diagonale, mentre il secondo firma la rete dell’aggancio con un preciso colpo di testa sugli sviluppi di una punizione battuta dal solito La Rosa. La formazione di Bosco, a metà periodo, opera il sorpasso ai danni dei pometini con lo stesso La Rosa, il quale trafigge da pochi passi l’incolpevole Santi. Tozzi e soci contestano in massa tale marcatura per un presunto fuorigioco del marcatore avversario, ma il fischietto di Palermo non torna sulla sua decisione a fa riprendere il gioco dal centro del campo. L’Unipomezia, nei minuti seguenti, prova a reagire, ma non riesce a pungere negli ultimi sedici metri. Il Ladispoli, dal canto suo, tiene bene il campo e, al minuto numero ottantotto, blinda la quarta vittoria in campionato con Rocchi, cinico a girare di testa in fondo al sacco un corner di La Rosa. La gara, da quel momento in poi, non ha più storia. La squadra di Cangiano riesce soltanto ad accorciare le distanze con il solito Delgado, a segno nuovamente dal dischetto, accusa il terzo passaggio a vuoto in campionato e non può fare altro che recitare il “mea culpa” per aver dilapidato, nel corso della ripresa, due reti di vantaggio.
Antonio Gravante
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