Un’altra sconfitta esterna. La quinta consecutiva. L’Aprilia non riesce a spezzare il trend negativo esterno neanche nell’anticipo della quattordicesima giornata, subisce un pesante passivo al “San Bartolomeo” ad opera di un quadrato Castel Rigone (4-1) e rimane in una posizione piuttosto scomoda di classifica. L’undici di Ferazzoli, anche in questo caso, ha tradito le attese della vigilia, ha disputato una prova collettiva inferiore alle proprie potenzialità e, soltanto nel finale, si è tolto la parziale soddisfazione di realizzare la classica rete della bandiera con il solito Montella. Tale segnatura, tutto sommato, è servita soltanto per le statistiche. L’aspetto importante da considerare è che la compagine pontina, neanche in terra perugina, sia riuscita a trovare il classico bandolo della matassa per cominciare l’ascesa verso una posizione più consona al proprio valore. Passiamo alla cronaca. Dopo una decina di minuti sostanzialmente equilibrati, con le due compagini concentrate più che altro a trovare la giusta collocazione in campo, gli umbri rompono gli indugi e sfiorano la marcatura con Tranchitella, il quale si presenta minaccioso in area, ma si vede chiudere lo specchio della porta da Ragni, bravo ad intuire le intenzioni dell’avversario e a rifugiarsi in angolo. Subito dopo, per uno strano scherzo del destino, l’Aprilia si trova costretta ad effettuare un cambio forzato: Frigerio subentra all’infortunato Agresta. A metà frazione, invece, la gara si sblocca. Il Castel Rigone passa a condurre per merito di Agostinelli che, lasciato tutto solo nel cuore dell’area, ha tutto il tempo di controllare la sfera e di infilare, con un preciso destro, l’incolpevole Ragni. Poco prima della mezzora, per mera sfortuna, anche il Castel Rigone è costretto a una sostituzione non preventivata: il numero uno Franzese, a causa di un risentimento di natura muscolare, deve lasciare il terreno di gioco e viene sostituito dal giovane Zucconi. L’Aprilia, nei minuti seguenti, si fa più intraprendente e, in chiusura di tempo, si rende pericoloso su punizione dal limite dell’area: Corsi calcia con il destro, ma trova la provvidenziale deviazione di Zucconi, bravo nella circostanza ad alzare la sfera sopra la traversa. A ridosso dell’intervallo, tutto sommato, si registra uno degli episodi chiave della gara: Del Duca anticipa Tranchitella, ma l’attaccante umbro cade a terra. Il signor Panarese della sezione di Lecce, tra lo stupore generale, assegna il penalty. Dal dischetto lo stesso Tranchitella calcia a lato. L’arbitro, però, concede una nuova chance all’attaccante, facendo ripetere la massima punizione per l’ingresso in area di molti giocatori prima del suo impatto con il pallone. Tranchitella questa volta non sbaglia e consente alla sua squadra di andare al riposo sul doppio vantaggio. Nella battute iniziali delle ripresa, statistiche alla mano, si registra un’occasione degna di nota per parte. Il Castel Rigone sfiora il tris con Montanari, ma Ragni non si fa cogliere di sorpresa e respinge il tiro dell’avversario. Dalla parte opposta, invece, ci prova D’Anna a scardinare il bunker difensivo perugino, ma anche in questo caso Zucconi si fa trovare al posto giusto al momento giusto, si oppone al sinistro dell’avanti pontino ed evita il peggio. Animata da una grande voglia di riscatto, la formazione di Ferazzoli continua a pigiare a fondo il pedale dell’acceleratore e sfiora la marcatura con Amadio, Montella e D’Anna, ma l’ottimo numero dodici umbro non fa assolutamente rimpiangere l’assenza di Franzese e conserva inviolata la sua porta. Non avendo in pratica alternative, l’Aprilia si riversa a testa bassa in avanti, ma a trovare per la terza volta la via del gol è il Castel Rigone con Tranchitella, che infila da pochi passi Ragni e si toglie la soddisfazione personale di iscrivere, ancora una volta, il proprio nome nel registro dei marcatori. La squadra allenata da Fusi, agevolata nel proprio compito da un eccessivo sbilanciamento di Mazzarani e compagni, incrementa il bottino di gol con Vicedomini, abile a calare il poker, a dieci minuti dalla fine, con una chirurgica conclusione di sinistro. Nonostante il morale sotto i tacchi, l’Aprilia ha una rabbiosa reazione d’orgoglio e, in pieno recupero, si toglie la soddisfazione di realizzare la rete della bandiera con Montella, il quale rende semplicemente meno amara una sconfitta piuttosto pesante sia per la classifica che per il morale. La formazione pontina, a seguito di tale passaggio a vuoto, si complica ulteriormente i propri piani in ottica salvezza.
Antonio Gravante
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