Un pareggio storico. La matricola Città di Aprilia spartisce la posta in palio contro un quadrato Alberone Calcio (1-1), al termine di novanta minuti molto validi sotto il profilo tecnico-tattico, si stacca con piglio autoritario dalla griglia di partenza e comincia con il piede giusto la prima avventura della sua storia nella massima categoria calcistica provinciale. Ancora alla ricerca della migliore amalgama tra i numerosi giocatori ingaggiati nel corso dell’estate e i pochi ragazzi confermati dalla passata stagione, la squadra del presidente Daniele Coccia ha disputato nel complesso una prova positiva per quantità e qualità, ha lottato con grinta e determinazione su ogni pallone e, al triplice fischio dell’arbitro, ha coronato il sogno nel cassetto di fare risultato contro un’avversaria che lotterà sicuramente per le sfere nobili della graduatoria. Il confermatissimo mister Roberto Cavicchioli, per l’occasione, si affida al 4-2-3-1 con Raucci tra i pali e una linea di difesa formata dai centrali Luciani e Di Maggio e dagli esterni bassi Biolcati e Castagnacci. A dettare i ritmi del gioco in mezzo al campo, invece, il binomio formato da Di Bernardo e dal talentuoso De Sanctis, giocatore dalla classe cristallina meritevole di calcare palcoscenici più importanti. Il trainer apriliano, invece, impiega sulla trequarti il tridente formato da Iasparrone, Ambrosi e Mango, mentre completa l’undici di partenza con Viglietti, chiamato a spaziare su tutto il fronte offensivo. Il tecnico capitolino, Dino Pelliccioni, invece, replica con uno spregiudicato 4-3-3 e affida le redini della squadra a Schiavon, elemento dalla grande personalità e dall’innata visione di gioco, il quale si è rivelato un costante punto di riferimento per i propri compagni di squadra. La prima parte della gara, tutto sommato, viene giocata in prevalenza a centrocampo, ma sono i capitolini a farsi preferire in fase di finalizzazione della manovra. L’Alberone Calcio, nel primo quarto d’ora, mette due volte i brividi agli avversari con Hrustic e Capasso, i quali costringono Raucci a due interventi dal medio coefficiente di difficoltà. A metà frazione, invece, la compagine capitolina si esibisce in una splendida azione lineare: Renzani, dal cerchio di centrocampo, serve sulla corsia di destra Schiavon, che a sua volta guadagna il fondo e crossa al centro dell’area per Abou Dalou, il quale ruba il tempo al diretto marcatore, colpisce di testa, ma non inquadra di poco il bersaglio grosso. Scampato il pericolo, la Città di Aprilia va vicinissima al vantaggio sugli sviluppi di un angolo battuto da Iasparrone. Il generoso Luciani svetta in area più alto di tutti e colpisce in pratica a botta sicura, ma si vede strozzare in gola la gioia del gol da una provvidenziale respinta, nei pressi della linea di porta, di un difensore capitolino. Tale episodio fa da preludio al gol dei pontini. La formazione blaugrana sblocca il punteggio, per la gioia dei propri sostenitori presenti in tribuna, con una manovra di pregevole fattura: Ambrosi, da trequarti campo, favorisce la corsa sulla fascia destra di Mango, che vince il duello con un avversario e crossa nei pressi del secondo palo per Viglietti, il quale sbaglia l’impatto con il pallone, ma in seconda battuta non si lascia sfuggire l’occasione propizia, trafigge l’incolpevole Mostarda e si conferma un ottimo terminale offensivo. La gioia dei pontini, in ogni modo, dura pochi giri di orologio. Animato da una grande voglia di riscatto, l’Alberone Calcio perviene al pareggio grazie a una splendida giocata del binomio Schiavon-Politano. Il regista capitolino, con grande acume tattico, serve in profondità il centravanti, che a sua volta si infila abilmente tra i difensori centrali rivali, aggredisce lo spazio vuoto e, con un delizio pallonetto, deposita la sfera in fondo al sacco. Ad inizio ripresa, invece, la compagine guidata da Pelliccioni si fa più intraprendente e sfiora due volte la marcatura. Prima Politano, a seguito di un calcio da fermo battuto come al solito da Schiavon, non centra lo specchio della porta dall’interno dell’area, poi Hrustic costringe Raucci a distendersi in tuffo per scacciare la sfera dall’angolino basso. Nella fase centrale del tempo, per grandi linee, le due contendenti si affrontano a viso aperto e collezionano un’occasione da rete a testa. I capitolini si rendono pericolosi con l’ottimo Hrustic, il quale colpisce di testa da distanza ravvicinata, sugli sviluppi dell’ennesimo tiro dalla bandierina, ma Raucci si conferma all’altezza della situazione e, con uno straordinario intervento d’istinto, riesce ad evitare il peggio. Poco più tardi, invece, la chance per raddoppiare capita agli apriliani. Il bomber Viglietti, liberato all’interno dell’area da De Sanctis, calcia il classico rigore in movimento, ma Mostarda ė reattivo e si oppone con una prodigiosa parata plastica. Alla mezzora esatta, invece, si verifica un episodio degno della moviola. L’Alberone Calcio riesce a trovare per la seconda volta la via del gol, ma il signor Abbatangelo della sezione di Frosinone annulla tale marcatura per fuorigioco. Questa la dinamica dell’azione. L’esperto Schiavon calcia magistralmente un tiro da fermo dal limite dell’area, la sfera bacia la faccia interna della traversa e rimane in gioco. Il più lesto di tutti è Sciamanna, il quale non ha alcuna difficoltà a fare centro da pochi passi. Il fischietto ciociaro, però, giudica irregolare la posizione del numero diciassette capitolino e fa riprendere la gara con una punizione a favore dei blaugrana. Nei restanti minuti di gioco, complice un’evitabile espulsione di Castagnacci, allontanato dall’arbitro per aver proferito un’espressione blasfema, la Città di Aprilia abbassa sensibilmente il raggio d’azione, riesce a contenere il veemente forcing degli avversari e, al triplice fischio dell’arbitro, passa alla cassa a riscuotere un punto che rappresenta decisamente il buon viatico per il futuro.
Antonio Gravante
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