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Città di Pomezia, poker servito

DSC_2608 CITTA' DI POMEZIA Prima Categoria METANI ALMINEDO sito 

Una vittoria che non fa proprio una grinza. La Città di Pomezia regola con due reti per tempo i cugini dell’Indomita Pomezia (0-4), si prende la rivincita della sconfitta subita nel confronto diretto dell’andata e prosegue con piglio autoritario la scalata verso una posizione di classifica più consona al proprio reale valore. La squadra del presidente Maniscalco, in virtù dei tre punti conquistati sul manto sintetico del “Selva dei Pini”, guadagna un’altra posizione e si attesta al nono posto con ventuno punti all’attivo, un terzo dei quali conquistati nel mese di gennaio, mentre la formazione di Padula, a seguito di tale passo falso, si trova costretta a prolungare a cinque la striscia negativa e, di conseguenza, rimane impantanata nelle acque torbide della graduatoria. Dopo una breve fase di studio, la Città di Pomezia, alla prima occasione propizia, spezza l’equilibrio al settimo minuto. L’azione prende il via sulla corsia di destra con Metani che crossa al centro dell’area, ma Toscano non arriva puntuale all’impatto con il pallone. La cosa riesce, invece, a Fusco, il quale calcia in porta di prima intenzione, ma Grossi non si lascia sorprendere e si rifugia in angolo. Dalla bandierina, ancora una volta, va Fusco che, come nelle partite precedenti, pennella un cross con il contagiri sul quale il portiere non può arrivare ma che, sistematicamente, permette a un compagno di battere a rete. Stavolta si fa trovare pronto alla deviazione vincente Gugliotta, il quale fa centro da pochi passi con un comodo “piattone”. L’Indomita Pomezia cerca di replicare con alcune azioni corali che, invece, non portano a nulla di concreto sia per la scarsa vena dei propri avanti che per l’impostazione dei ragazzi della Città di Pomezia, bravi a non concedere nulla agli avversari e non sbagliare mai un intervento. A metà periodo, inoltre, la squadra rossoblu mette i brividi agli avversari ancora da calcio d’angolo battuto dal solito Fusco, ma Valori, sganciatosi dal suo ruolo di difensore, non impatta bene di testa e la palla termina di poco sopra la traversa. Poco più tardi, l’esperto Marinelli, in qualità di allenatore-giocatore, dà istruzioni di sostituire Milano con il giovane Padula, impiega il neoentrato come esterno basso di sinistra e, di fatto, rimescola in parte l’assetto iniziale. Tale mossa, alla resa dei conti, non risulta azzeccata in quanto i maggiori pericoli per l’Indomita Pomezia arriveranno proprio da quel settore. I grintosi Alessandro Caprioli e Vallesi, grazie a un perfetto sincronismo nei movimenti, affonderanno molteplici volte su quel fronte. La Città di Pomezia, non a caso, dopo pochi minuti dall’ingresso in campo di Padula, sfonda sulla corsia destra con Alessandro Caprioli, il quale arriva sul fondo e serve un invitante pallone al centro dell’area per Faticanti, che batte di giustezza Grossi per la seconda volta. Poco prima della mezzora ancora Grossi, positiva la sua prestazione, risponde alla grande a una velenosa e potente punizione di Fusco, coprendo in tuffo l’angolo basso di sua pertinenza. Successivamente Faticanti scatta in contropiede, nota il portiere rivale fuori dai pali e tenta il classico gol della domenica da circa venticinque metri, ma spedisce la sfera ben oltre la traversa. Cerca di fare meglio dell’avversario, poco più tardi, il generoso Barbonetti, ma ottiene lo stesso autentico risultato: palla abbondantemente a lato. A tre minuti dalla chiusura del tempo, invece, l’estremo difensore di casa, Simone Grossi, è bravo a chiudere lo specchio della porta a Caprioli lanciato a rete. Al rientro sul rettangolo di gioco, Bertini rileva Padula, si colloca al centro della difesa al fianco di Marinelli, Mililli si abbassa a destra come cursore, Mugnaioli viene spostato sulla corsia di sinistra, mentre Lascialfari va a fare il centrocampista avanzato dietro le punte. Dopo pochi secondi dalla ripresa del gioco, Mugnaioli percorre fino in fondo la linea laterale e crossa sul primo palo per l’accorrente Ciasca. L’attento Crisafulli, però, non si lascia sorprendere e in uscita alta anticipa l’attaccante togliendogli letteralmente la palla dalla fronte. Passa un solo minuto e Toscano si cimenta in una punizione di prima dal limite dell’area: tiro a girare ma palla ben oltre la traversa. Successivamente si ripete il duello Fusco-Grossi sempre su calcio piazzato. Ancora una volta ha la meglio il numero uno rossoverde, che riesce a togliere il pallone da sotto l’incrocio sulla propria sinistra. Nella fase centrale del tempo si registra un duplice cambio. La Città di Pomezia rileva Metani per inserire Castiello, mentre l’Indomita Pomezia getta nella mischia Pelagalli al posto di Barbonetti. Poco più tardi, la formazione del presidente Padula va vicina alla marcatura: Abbate crossa una punizione nel cuore dell’area, ma Mililli e Ciasca non riescono a trovare il varco giusto tra una selva di gambe avversarie. L’Indomita Pomezia, non avendo in pratica alternative, si spinge generosamente in avanti e rimedia una punizione di prima poco fuori area. Ad incaricarsi della battuta è ancora Abbate, il quale calcia di potenza e indirizza la sfera sotto la traversa, ma Crisafulli è reattivo e, con una provvidenziale tocco di pugno, si rifugia in angolo. Sul susseguente tiro dalla bandierina, la palla arriva sui piedi di Politi, ottimamente appostato nei pressi del secondo palo. La sua deviazione al volo dà l’illusione del gol, ma si infrange soltanto sulla parte esterna della rete. Ancora due minuti e Abbate la combina grossa. Il centrocampista, a seguito di un malinteso con Pelagalli, si lascia andare a un’espressione blasfema e, di conseguenza, costringe l’arbitro, come da regolamento, a sventolargli in faccia il cartellino rosso. Rimasta in dieci, l’Indomita Pomezia cala sotto l’aspetto del ritmo e la Città di Pomezia riprende a piene mani le redini del gioco. Il generoso Valori, alla mezzora, va in percussione sulla propria fascia, ma viene contrato, in prossimità dell’area avversaria, da Bertini, ottima la sua prova e forse utilizzato con troppo ritardo, che appoggia il pallone a Mililli ormai difensore a tutti gli effetti. Il generoso Valori, però, caparbiamente sradica la sfera dai piedi dell’avversario e serve un assist al bacio a Faticanti. L’attaccante rossoblu punta dritto verso la porta, aspetta Grossi in uscita e lo trafigge con un preciso diagonale. Messo al sicuro il risultato, mister Sebastiani toglie dalla sfida Toscano e getta nella mischia Simone Caprioli e, poco dopo, rileva Faticanti ed inserisce, nello stesso ruolo, il bomber Girace. A centoventi secondi dalla conclusione, invece, calano i titoli di coda sulla stracittadina a seguito di un bell’assolo di Castiello, che ruba palla sulla fascia di sinistra, entra in area, dribbla un paio di avversari e, da posizione defilata, batte a rete superando Grossi. Prima che la palla varchi la linea bianca ci pensa Simone Caprioli a gonfiare la rete per la quarta volta. Nei tre inutili minuti di recupero concessi dall’arbitro, i ragazzi del presidente Maniscalco si limitano di affondare il colpo, evitando di infierire nei confronti degli avversari, costretti a loro volta a giocare anche con capitan Messina infortunato, ma rimasto in campo fino al fischio finale. La Città di Pomezia, alla luce di quanto emerso al Selva dei Pini, ha validi motivi per pensare in positivo per l’immediato futuro, mentre l’Indomita Pomezia è chiamata a rimboccarsi le maniche per dare quanto prima una netta sferzata al proprio ruolino di marcia.

Luciano Risa

 

 

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