A dispetto dei pronostici della vigilia, il lanciatissimo Nettuno sbaglia il testa-coda della ventiduesima giornata di campionato nella tana del modesto Rodolfo Morandi, racimola soltanto un punto (2-2), ma ha ugualmente validi motivi per sorridere. La formazione verdeblu, agevolata nel proprio compito dal concomitante passaggio a vuoto del Focene a Santa Marinella, incrementa a quattro lunghezze il vantaggio sull’immediata inseguitrice. Capitan Frasca e compagni, però, non possono fare altro che mordersi le mani per aver dilapidato un vantaggio di due reti nella tana dell’ultima forza del girone, maturato nella prima mezzora di gioco a seguito del micidiale uno-due firmato da Porcari e Mariola. La compagine capitolina, non avendo in pratica nulla da perdere, ha gettato a quel punto il cuore oltre l’ostacolo, ha rimesso le cose a posto a cavallo dell’intervallo e, al triplice fischio dell’arbitro, ha ottenuto un pareggio che, tutto sommato, rappresenta la giusta iniezione di fiducia per continuare a credere nell’accesso ai play-out. Passiamo alla gara. La capolista scende in campo con la massima determinazione e, al primo tentativo, trova la via del gol per merito di Porcari. Il centrocampista verdeblu non lascia alcuna via di scampo a Merciaro con un millimetrico destro dal limite dell’area. Sulle ali dell’entusiasmo, la formazione allenata da Catanzani continua a fare la partita, grazie all’ottimo lavoro svolto nella zona nevralgica dai centrocampisti, e mette più volte i brividi al pacchetto arretrato lidense. Il Nettuno sfiora il raddoppio con Dell’Aguzzo, il quale si incunea in area capitolina dalla corsia di sinistra, a seguito di un preciso passaggio di Frasca, e prova la conclusione da posizione defilata. Buona l’intenzione, imprecisa la mira. La sfera si infrange sull’esterno della rete. La capolista, poco più tardi, colleziona la seconda occasione nitida da gol con il bomber Laghigna, il quale colpisce di testa a botta sicura, sugli sviluppi di un perfetto cross di Borostean, ma si vede negare la gioia del gol dall’ottimo Merciaro, il quale compie un intervento dall’elevato coefficiente di difficoltà e permette alla sua squadra di rimanere in svantaggio soltanto di una rete. Trascorrono pochi minuti e la compagine nettunese sfiora il raddoppio con Borostean, il quale si esibisce in una perentoria azione personale, ma poi lascia a desiderare al momento della conclusione in porta. La punta verdeblu non centra di poco lo spazio delimitato dai tre legni. Nella fase centrale del tempo, invece, il Rodolfo Morandi ha una generosa reazione e va due volte al tiro con Massa e Mussoni, i quali non centrano, a distanza di pochi minuti l’uno dell’altro, il bersaglio grosso dal limite dell’area. Scampato il pericolo, la prima forza del girone indirizza ulteriormente il match nei binari più congeniali sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il solito Borostean dalla bandierina crossa alla perfezione al centro dell’area per la testa di Mariola, il quale svetta più alto di tutti, trafigge Merciaro e si toglie la soddisfazione personale di iscrivere anche il proprio nome nel registro dei marcatori. Pungolato nell’orgoglio, il Rodolfo Morandi riorganizza immediatamente le idee, avanza il raggio d’azione e, in chiusura di tempo, accorcia le distanze con Pagnanelli, il quale scatta in contropiede, elude l’intervanto di Mariola, poi salta Giudice proteso in uscita e, infine, deposita la sfera nella porta sguarnita. Dopo l’intervallo, la squadra guidata da Bernabei parte a spron battuto e rimette le cose a posto con una giocata confezionata sull’asse Ranaldi-Pompei. L’esperto attaccante serve un assist al bacio per il più piccolo dei giocatori in campo (classe 1996), il quale controlla ottimamente il pallone, entra in area, trafigge Giudice con la freddezza di un autentico bomber di razza e fa esplodere di gioia i tifosi lidensi presenti in tribuna. Il Nettuno, a quel punto, accusa il colpo sotto il profilo emotivo e impiega circa dieci giri di orologio per imbastire una controffensiva all’altezza delle proprie qualità tecnico-tattiche. Capitan Frasca serve in profondità il bomber Laghigna, il quale prova la conclusione ad incrociare, ma spedisce il pallone di poco a lato. La compagine guidata da Catanzani, con il passare dei minuti, si fa più intraprendente e crea qualche grattacapo alla retroguardia rivale con Porcari e il neoentrato Cardone. Il centrocampista, di gran lunga tra i migliori in campo, costringe Merciaro alla respinta con i pugni, mentre l’ex giocatore dell’Anziolavinio ci prova due volte dai venti metri, ma in entrambi i casi non centra di poco il bersaglio grosso. La capolista, di conseguenza, non rispetta il pronostico della vigilia, si fa imporre la divisione della posta in palio dal fanalino di coda del girone, ma riesce ugualmente a trovare dei validi motivi per tirare delle somme più che positive. Quattro punti di vantaggio sull’immediata inseguitrice, alla resa dei conti, rappresentano il buon viatico per affrontare con il morale alto le successive gare previste dal calendario.
Antonio Gravante
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