Il fanalino di coda Nettuno esce ancora una volta dal campo a mani vuote. La squadra allenata dall’esperto Marco D’Ambra, pur giocando l’ultimo quarto d’ora di gara in superiorità numerica, stecca anche il confronto casalingo con il Borgo Podgora (0-1), incassa la sesta sconfitta in campionato e, per forza di cose, continua a ricoprire lo scomodo ruolo di ultima forza del girone. La frazione d’apertura riserva poche emozioni. Gli episodi degni di nota, tutti di marca verdeblu, si contano tranquillamente sul palmo di una mano. Dopo una prima fase di studio, la compagine tirrenica rompe gli indugi con Capolei, il quale prova la conclusione dal limite dell’area, ma Matteo Viscusi non si lascia sorprendere e si rifugia in corner. Il Nettuno, poco più tardi, ha una buona chance con Bruschini, il quale non inquadra di poco il bersaglio grosso. Successivamente è il turno di Laudante ad andare alla conclusione. Il numero sette verdeblu, al termine di una perentoria progressione di Macciocca, calcia di collo pieno, ma Matteo Vuscusi risponde presente e blocca la sfera con un intervento di media difficoltà. Durante l’intervallo, mister D’Ambra effettua un duplice cambio e ridisegna la sua squadra. Il tecnico verdeblu getta nella mischia De Carolis e Ranone rispettivamente al posto di Laudante e Bruschini e, in mancanza di un vero e proprio stoccatore d’area, propone al centro dell’attacco Salvini. Proprio quest’ultimo, nella fase centrale del tempo, sfiora la marcatura al termine di un pregevole spunto personale, ma si vede chiudere lo specchio della porta dal bravo Matteo Viscusi. Un minuto dopo la mezzora, invece, la compagine borghigiana rimane in dieci per l’espulsione di Cristian Viscusi, allontanato dall’arbitro per eccessive proteste. Agevolata nel proprio compito dalla superiorità numerica, la compagine tirrenica si spinge generosamente in avanti, ma poco più tardi paga a caro prezzo una grossolana ingenuità difensiva prontamente sfruttata da Marrocco. Il numero sette pontino capitalizza al massimo un lungo lancio dalle retrovie, anticipa l’intervento di Cardinale proteso in uscita e regala alla sua squadra un vantaggio preziosissimo. Il Nettuno, nei restanti minuti di gioco, si catapulta a testa bassa in avanti, ma non riesce a trovare la via del gol sia per la bravura di Matteo Viscusi, abile ad opporsi due volte alle conclusioni di Salvini, che per un pizzico si sfortuna visto che Ranone si vede annullare ben due reti dal direttore di gara. La formazione guidata da D’Ambra, di conseguenza, esce dal campo a mani vuote, ma anche in questa circostanza non può fare altro che mordersi le mani per non aver raccolto in proporzione per quanto seminato durante l’arco dei novanta minuti di gioco.
Antonio Gravante
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