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Il Nettuno sfata il tabù “Masin”: Lido dei Pini ko

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La vicecapolista Nettuno torna a sorridere tra le mura amiche del “Celestino Masin”. Dopo aver collezionato cinque pareggi consecutivi davanti ai propri tifosi, che di fatto l’hanno costretta a passare da fuggitiva e inseguitrice, la squadra verdeblu non poteva scegliere un’occasione migliore per fare bottino pieno e dare una netta sferzata al proprio ruolino di marcia. Capitan Frasca e compagni si aggiudicano l’atteso derby del Tirreno con i cugini del Cedial Lido dei Pini (3-1) e, a seguito dell’inopinato passaggio a vuoto casalingo della capolista Almas Roma, nel big-match della diciassettesima giornata con il Santa Marinella, riducono a una sola lunghezza il gap dalla vetta. Mister Catanzani, motivato dal fatto di sfidare il suo “maestro” Aldo Panicci, propone anche in questo caso il 4-3-3, conferma tra i pali Giudice e schiera una linea difensiva composta da destra a sinistra da Mariola, Luca Loria, Mazzucco e Dell’Aguzzo, con quest’ultimo chiamato a supportare, in fase offensiva, il terzetto di centrocampo formato da Pestrin, Porcari e capitan Frasca. In avanti, invece, gli esterni alti Cardoni e Paolo Loria hanno il compito di dar manforte al prolifico bomber Laghigna. Nessuna novità, invece, tra le fila del Cedial Lido dei Pini. Mister Panicci, costretto ancora a rinunciare al prezioso apporto del lungodegente Flamini, risponde con il collaudato 3-5-2. Il trainer gialloroyal fa custodire la propria porta a Glicinetti, assistito dal terzetto formato da Bolletta, Morini e Loreti, mentre consegna, come al solito, le redini del centrocampo a Viviani, Cristofari e Tomassi, affiancati sulle corsie esterne da Recupero e Bernardi. La collaudata coppia Cristofari-Greco, infine, completa lo “starting eleven”. Le due contendenti, non soltanto per questioni di campanilismo, cominciano la gara su ritmi elevatissimi. Dopo soltanto due giri di orologio, non a caso, si registra la prima nitida occasione da gol. La formazione allenata da Catanzani sfiora la marcatura con Paolo Loria, il quale colpisce in pieno il palo da distanza ravvicinata. Sei minuti più tardi, tutto sommato, si verifica il primo episodio chiave dell’incontro: Laghigna e Morini vengono a contatto in area di rigore e il centravanti cade a terra. Il signor Quattrociocchi della sezione di Latina non ha dubbi e assegna il penalty. La compagine rutula contesta vivacemente tale decisione, ma il fischietto pontino non torna sui suoi passi a fa riprendere il gioco con il tiro dagli undici metri. Ad incaricarsi della trasformazione del penalty, come al solito, è lo specialista Porcari, il quale spiazza in tutta tranquillità Glicinetti e porta in vantaggio la sua squadra. Contrariato per tale episodio, il Cedial Lido dei Pini si rimbocca immediatamente le maniche e, poco più tardi, sfiora la rete del pareggio con una bella azione lineare. Il play-maker Viviano favorisce l’inserimento sulla corsia di sinistra di Bernardi, che a sua volta crossa al centro dell’area per l’accorrente Ruffini. L’ex centrocampista dell’Airone Ardea, da posizione più che favorevole, non riesce a piazzare la stoccata vincente, tocca la sfera, ma non inquadra lo specchio della porta e getta alle ortiche una ghiotta opportunità per ristabilire l’equilibrio in campo. Tale episodio, in ogni modo, fa da preludio al pareggio dei ragazzi del presidente Montioni. L’esperto Viviano, facendo leva su un’innata facilità di calcio, trasforma magistralmente una punizione dal limite dell’area: la sfera si insacca imparabilmente nell’angolo alto alla destra di Giudice. Animato da una grande voglia di fare bene, il Cedial Lido dei Pini, a metà frazione, ha la possibilità di capovolgere del tutto la situazione a proprio favore con il bomber Cristofari. La punta ardeatina, lanciata in profondità dall’ottimo Viviano, si presenta minacciosa in area, ma si vede chiudere lo specchio della porta dall’attento Giudice, bravo nella circostanza a vincere il “face to face” con uno degli attaccanti più prolifici dell’intera categoria. Scampato il pericolo, il Nettuno fa del cinismo la sua dote principale e, alla mezzora, passa per la seconda volta a condurre a seguito di un contropiede orchestrato in maniera perfetta. L’azione parte dall’inesauribile Dell’Aguzzo, autore anche in questo caso di una prova individuale maiuscola, che serve nella zona mediana del campo Paolo Loria. Il baby verdeblu, a sua volta, nota il corridoio giusto e favorisce la fuga di Laghigna, il quale si presenta indisturbato a tu per tu con Glicinetti e, con la classica freddezza di un serial killer, fa centro con una chirurgica conclusione a fil di palo. Nei restanti minuti del primo tempo, tutto sommato, si registrano altre due episodi degni di nota. Uno per parte. La vicecapolista mette i brividi agli avversari con Cardoni, il quale costringe il numero uno gialloroyal alla respinta con i pugni, mentre gli ardeatini rispondono con Cristofari, che esalta i riflessi di Giudice, bravo a rifugiarsi in angolo. Dopo l’intervallo, mister Panicci, costretto a inseguire il risultato, prova ad apportare qualche variazione allo schieramento iniziale e inserisce Del Grosso al posto di Ruffini. Il trainer rutulo, però, non è fortunato nella sua scelta. L’eclettico centrocampista, dopo soltanto tre minuti dal suo ingresso in campo, si scontra occasionalmente con Mazzucco. I due giocatori rimediano un brutto colpo e, per forza di cose, si trovano costretti a lasciare il posto a Ranone e Barbati. La squadra verdeblu, poco più tardi, va a segno per la terza volta sugli sviluppi di un calcio piazzato del solito Frasca. Il generoso Cardoni elude l’intervento di Glicinetti, ma l’ultimo tocco è di Paolo Loria, il quale si trova al di là di tutti i giocatori e, di conseguenza, si vede annullare giustamente la marcatura. Il talentuoso attaccante nettunese, però, si fa perdonare, a metà frazione, dell’errore commesso in precedenza, creando la superiorità numerica in campo. L’esterno alto nettunese prova a scardinare la difesa rivale sulla corsia di destra e costringe Bolletta a commettere fallo. Il difensore ardeatino, a seguito di tale intervento, rimedia il secondo cartellino giallo e costringe la sua squadra a giocare le restanti fasi del match in dieci contro undici. Nonostante tale inconveniente, il Cedial Lido dei Pini getta il cuore oltre l’ostacolo, prova a giocarsi al meglio le proprie chance e, a metà tempo, va vicinissimo al pareggio con Cristofari, ma Glicinetti non si fa cogliere di sorpresa, si conferma all’altezza della situazione e, con un intervento dal medio coefficiente di difficoltà, infonde una maggiore sicurezza ai propri compagni. Favorita da un eccessivo sbilanciamento dei cugini, protesi in avanti alla disperata ricerca del pareggio, la vicecapolista mette in cassaforte l’intero bottino a sei minuti dalla conclusione. A gonfiare per la terza volta la rete rivale è il solito Laghigna, il quale sfrutta al meglio un passaggio di Romano, trafigge da pochi passi l’incolpevole Glicinetti e si toglie la soddisfazione personale di continuare ad avere la media esatta di due reti a partita con la sua nuova squadra. Da segnalare, per dovere di cronaca, che poco prima del riposo, il Cedial Lido dei Pini rimane addirittura in nove per l’espulsione di Bernardi, allontanato dall’arbitro per proteste. Il Nettuno, dunque, conquista tre punti di platino, torna ad assaporare il dolce gusto della vittoria al “Masin” e si attesta a quota trentaquattro. Il Cedial Lido dei Pini, invece, incassa la settima sconfitta in campionato, si allontana ulteriormente dalle altre big del girone e, tra mille recriminazioni, si trova costretto, a causa di una lunga serie di episodi sfavorevoli, a doppiare il giro di boa in una posizione di classifica di gran lunga inferiore alle proprie potenzialità.

Antonio Gravante

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