Neanche il più pessimista avrebbe mai azzardato di pronosticare una partenza del genere. Il Pomezia Calcio tradisce le attese della vigilia nella gara d’esordio del Campionato di Eccellenza, rimedia un pesante passivo dalla matricola Ottavia (4-1), compagine che per la prima volta nella sua storia si trova a calcare il massimo proscenio calcistico regionale, rimane inesorabilmente fermo al palo e, per forza di cose, si trova subito costretto a ricoprire il ruolo di inseguitore. La formazione del binomio Bizzaglia-Cerusico ha disputato una prova collettiva nettamente inferiore alle proprie potenzialità. Questo va subito precisato. Ma ai fini del punteggio finale, tutto sommato, ha pesato come un macigno il cartellino rosso rimediato dal centrocampista De Santis al ventinovesimo giro di orologio del primo tempo. Capitan Baylon e soci, in ogni modo, hanno trovato poco più tardi la forza per sbloccare il punteggio grazie alla marcatura del solito Laghigna, ma in chiusura di tempo hanno subito la rimonta degli avversari su calcio di rigore. Dopo l’intervallo, l’Ottavia ha interpretato la gara con la giusta sagacia tattica, ha sfruttato al meglio le occasioni propizie e, per la gioia dei propri sostenitori, si è tolta la soddisfazione di cominciare con una vittoria di assoluto prestigio la prima avventura della sua storia in Eccellenza. Ma andiamo con ordine. Mister Gagliarducci, come preventivato, si affida al 4-4-2 e propone in avanti la nuova coppia offensiva formata da Bussi e Laghigna. Il primo quarto d’ora è in prevalenza di studio. Il Pomezia Calcio prova a fare la partita, ma la sua manovra risulta piuttosto prevedibile e non riesce mai a trovare il varco giusto per andare alla conclusione. La prima occasione di nota si registra a metà tempo. La squadra pometina va vicinissima alla marcatura sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina. Laurato, dalla destra, favorisce l’inserimento nei pressi del primo palo di De Santis. L’ex Latina Scalo Sermoneta lascia sul posto il diretto marcatore, indirizza di testa la sfera sotto la traversa, ma Cappelletto risponde presente e, con un intervento d’istinto, si rifugia in corner. Trascorrono pochi minuti e il Pomezia Calcio mette nuovamente i brividi ai ragazzi di Porcelli con il generoso Bussi, il quale tenta la conclusione al volo dall’altezza del dischetto del rigore, a seguito di un preciso cross dalla trequarti campo di Lopinto, ma non inquadra lo specchio della porta. La sfera termina per una questione di centimetri sopra la traversa. Successivamente si registra l’episodio chiave della sfida di via delle Canossiane. La compagine pometina rimane in dieci per l’espulsione di De Santis, il quale rimedia due cartellini gialli nel giro di due minuti e costringe i propri compagni a giocare per due terzi di gara con un uomo in meno. Il Pomezia Calcio non si abbatte per l’inferiorità numerica e, al giro di orologio numero trentuno, passa a condurre con Laghigna. L’ex attaccante della Vis Artena fa valere anche in questo caso le sue doti di bomber di razza, capitalizza al massimo un passaggio filtrante dalla sinistra di Laurato e indirizza il match nei binari più congeniali. La gioia di capitan Baylon e soci, però, dura soltanto una decina di minuti. L’Ottavia, in chiusura di tempo, perviene al pareggio su calcio di rigore, decretato dall’arbitro per un evitabile fallo di mano commesso in piena area da Galeazzi. Ad incaricarsi della trasformazione è il bomber Rocchi, il quale non si lascia sfuggire l’occasione propizia, spiazza agevolmente il baby Calisse e consente alla sua squadra di guadagnare la via degli spogliatoi sul punteggio in perfetta parità e con la giusta carica emotiva. La formazione allenata da Porcelli comincia la ripresa con la ferma intenzione di provare a sfruttare al meglio il fatto di giocare in undici contro dieci, copre al meglio ogni zona del campo e, al nono minuto, capovolge la situazione a proprio favore con l’esperto Sabatino. L’ex Lupa e SFF Atletico ricopre al meglio il ruolo di terminale offensivo di un’azione impostata sulla destra da Mezzitti e Petrini. Il Pomezia Calcio non ci sta, ha un’impennata d’orgoglio e, al quarto d’ora, reclama un penalty per un contatto in area tra un difensore capitolino e Laghigna. Il signor Testoni della sezione di Frosinone, tra le vibranti proteste dei rossoblu, non ravvisa gli estremi per l’assegnazione della massima punizione. L’Ottavia, poco più tardi, consolida il vantaggio con Marino, il quale calcia d’interno destro dal limite dell’area e indovina l’incrocio dei pali della porta difesa da Calisse. Costretto a fare di necessità virtù, mister Gagliarducci rischia il tutto per tutto, effettua alcuni cambi mirati e, nella speranza di avere maggior peso nella zona nevralgica del campo, passa a una difesa a tre formata da Morelli, Di Nezza e Galeazzi. Tale soluzione di gioco, però, non sortisce gli effetti sperati. Il Pomezia Calcio non riesce a pungere negli ultimi sedici metri. La squadra di Porcelli, sulle ali dell’entusiasmo, tiene molto bene il campo, blocca sul nascere ogni azione delicata e va vicinissima al poker con Moauro, il quale gira di testa una punizione dalla destra battuta dall’ottimo Sabatino, ma si vede negare la gioia del gol dalla traversa. Lo stesso numero quattro capitolino, poco più tardi, riesce a fare centro sempre sugli sviluppi di un calcio da fermo, indirizza la sfera nei pressi del palo alla sinistra di Calisse e rende ancora più rotonda la prima vittoria dell’Ottavia in Eccellenza. Il Pomezia Calcio, di riflesso, esce dal campo a mani vuote e con il morale sotto i tacchi per aver accusato un inopinato passaggio a vuoto sul campo di una delle matricole del girone.
Antonio Gravante
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