Un singolo episodio si rivela fatale all’ambizioso Pomezia Calcio nel big-match della diciassettesima giornata. Quando ormai la spartizione della posta in palio sembrava il risultato più probabile, la squadra del patron Bizzaglia si inchina nel quinto e ultimo minuto di recupero alla capolista Pro Calcio Tor Sapienza (0-1), lascia via libera ai capitolini, i quali archiviano il girone di andata da primi della classe, e arriva alla classica boa di metà campionato da quarta forza del raggruppamento. Mister Gagliarducci, per l’occasione, opta per il 3-5-2 e si affida in avanti alla coppia formata da Laghigna e Cestrone. Il bomber Gomez, di conseguenza, si accomoda inizialmente in panchina. Il tecnico capitolino, Fabrizio Anselmi, come preventivato ala vigilia, risponde con un equilibrato 4-2-3-1 e impiega sulla trequarti campo il terzetto formato da Panella, Della Penna e Ruggiero in supporto di Camilli, proposto a sua volta come unica punta di ruolo. La prima frazione, taccuino alla mano, riserva poche emozioni al discreto pubblico presente in tribuna al Comunale di via Varrone. Dopo una prima fase di studio, la compagine capitolina sfiora la marcatura al termine di una giocata per vie verticali. Il generoso Stramenga crossa alla perfezione per Ruggiero, il quale vince il duello aereo con il diretto marcatore, indirizza la sfera nell’angolino basso, ma Gori evita il peggio con un prodigioso intervento in tuffo e si conferma un acquisto dicembrino veramente azzeccato. La formazione rossoblu, nella fase centrale del tempo, replica ai rivali di turno, con il generoso De Santis, il quale carica il destro dai venti metri, ma esalta i riflessi di De Angelis, bravo a rifugiarsi in corner con una respinta dal medio coefficiente di difficoltà. Consapevole dell’importanza della posta in palio, il Pomezia Calcio, dopo l’intervallo, si ripresenta in campo con un’importante novità. Mister Gagliarducci rileva l’infortunato Valentino, getta nella mischia Gamboni e passa a un modulo di gioco più votato all’offensiva. La mossa tattica del trainer pometino si rivela azzeccata. Il Pomezia Calcio si mostra più intraprendente, si spinge in avanti con maggiore regolarità e, dopo dieci minuti, sfiora la marcatura con Laghigna, il quale scatta sul filo del fuorigioco, entra minaccioso in area, ma non inquadra lo specchio della porta. La sua conclusione in corsa si infrange sull’esterno della rete. La formazione del patron Bizzaglia, poco più tardi, getta alle ortiche una nitida occasione per spezzare l’equilibrio con Gamboni. Il numero venti rossoblu colpisce di testa a botta sicura, a seguito di un preciso cross dalla sinistra di Cestroni, ma si vede strozzare in gola la gioia del gol da De Angelis, il quale si oppone con un miracoloso intervento d’istinto e si toglie la soddisfazione personale di prolungare i minuti di imbattibilità in campionato. La capolista, intorno alla mezzora, mette i brividi ai pometini con Camilli, il quale colpisce di testa dall’altezza del dischetto del rigore, ma alza troppo la mira e spedisce la sfera di poco sopra la traversa. Successivamente non accade nulla di eclatante sino all’extra-time. La squadra di Anselmi, agevolata nel proprio compito da un eccessivo sbilanciamento in avanti dei pometini, si procura una punizione sulla trequarti campo per merito di Maione, il quale scatta in contropiede e costringe Renelli a fermarlo con le cattive maniere. Sul punto di battuta si presenta lo specialista Santori, il quale disegna una parabola perfetta, incastra la sfera sotto l’incrocio dei pali più lontano e permette alla propria squadra di conquistare tre punti dal peso specifico rilevante. La squadra di Anselmi, in virtù di tale risultato, prosegue la bella favola stagionale, si laurea campione d’inverno e, di riflesso, costringe il Pomezia Calcio a incassare, a dispetto dei buoni propositi della vigilia, una sconfitta che ha il classico sapore del beffa.
Antonio Gravante
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