Due vittorie e due pareggi. A conferma dei notevoli progressi sul piano del gioco evidenziati negli ultimi incontri ufficiali, la Città di Pomezia conquista un punto nella tana del Certosa (1-1), archivia il mese di novembre con quattro risultati utili e prosegue a gran ritmo la scalata verso una posizione di classifica più consona alle proprie potenzialità. Mister Giuseppe Sebastiani, anche in questa circostanza, deve fare di necessità virtù. Costretto a rinunciare al prezioso apporto dello squalificato Bellisai, giocatore che in soltanto due mesi è diventato una pedina inamovibile dello scacchiere rossoblu, il trainer pometino schiera dal primo minuto alcuni elementi non al top della condizione fisica per non stravolgere ulteriormente il mix esperienza-linea verde. La Città di Pomezia, grazie all’ottimo lavoro svolto dal pacchetto mediano, esercita una lieve supremazia territoriale nella prima parte della gara e, al quarto d’ora, sblocca il risultato con una bella azione lineare: il solito Alessandro Caprioli si fa valere sulla corsia di destra e, dal lato corto dell’area, crossa al centro per Gianfrancesco, il quale ruba il tempo al diretto marcatore, non lascia via di scampo a Sinibaldi con un preciso piatto destro e si toglie la soddisfazione personale di festeggiare con il gol il suo ventitreesimo compleanno. La gioia dei ragazzi del presidente Maniscalco, tutto sommato, dura soltanto dieci giri di orologio. Il Certosa rimette le cose a posto per merito di Chiera, il quale iscrive il suo nome nel registro dei marcatori direttamente su calcio di punizione dal limite dell’area: la sfera passa tra gli uomini posizionati in barriera e si infila in fondo al sacco. La seconda parte del tempo, statistiche alla mano, risulta piuttosto equilibrata. Capitolini e pometini si affrontano in prevalenza a centrocampo. L’unica azione degna di nota è della squadra guidata da Sebastiani. Il sempre positivo Marinucci crossa dalla corsia di sinistra un pallone con il contagiri per De Gasperis, il quale calcia il classico rigore di movimento, ma pecca di cinismo, non inquadra lo specchio della porta e consente agli avversari di tirare un lungo sospiro di sollievo per lo scampato pericolo. Dopo l’intervallo, la Città di Pomezia rientra in campo con la giusta carica emotiva. Fusco e soci, facendo leva su una perfetta organizzazione di gioco, si spingono con regolarità in avanti e costringono gli avversari a replicare più che altro con velleitarie ripartenze. La compagine rossoblu, a riprova di un marcato predominio territoriale, sfiora il raddoppio con il grintoso De Gasperis. Il centravanti pometino si esibisce in uno splendido stop e tiro al volo, ma anche in questo caso non centra il bersaglio grosso. La formazione del presidente Maniscalco, qualche minuto più tardi, va vicina alla marcatura su palla inattiva: Lemmo lambisce il palo della porta difesa da Adinolfi direttamente su punizione dal limite dell’area. Non trovando particolari sbocchi in avanti, mister Giuseppe Sebastiani rileva alla mezzora Gianfrancesco e inserisce il neoacquisto Okwara, giocatore dalle indiscusse qualità tecnico-tattiche inseguito, nel corso dell’estate, sia dal Real Pomezia che dall’Unipomezia Virtus 1938. Il promettente attaccante (classe 1994), dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo, dimostra di che pasta è fatto con una splendida giocata individuale. A seguito di passaggio in profondità di Metani, la punta rossoblu controlla la sfera all’altezza del dischetto del rigore e si esibisce in una splendida sforbiciata, ma si vede negare la gioia del gol da Adinoldi, bravo a sventare la minaccia con un intervento dall’elevato coefficiente di difficoltà. Il discreto pubblico presente a bordo campo, di conseguenza, riserva un lungo applauso ad entrambi i giocatori per il rispettivo gesto atletico. A dieci minuti dalla conclusione, invece, il Certosa mette i brividi ai pometini con Riviezzi, il quale calcia in porta da limite dell’area, ma spedisce di poco lo sfera sul fondo. L’ultima occasione degna di nota della gara, alla resa dei conti, è di marca rossoblu e porta ancora la firma di Okwara. L’ultimo arrivato alla corte del presidente Maniscalco, a seguito di un invitante cross dalla destra di Alessandro Caprioli, difende la sfera con il corpo nel cuore dell’area, tenta nuovamente la mezza rovesciata, ma non inquadra di poco lo specchio della porta. La Città di Pomezia, pur conservando per lunghi tratti della gara in mano il pallino del gioco, racimola soltanto un punto, ma d’ora in avanti ha validi motivi per guardare al futuro con ottimismo. L’arrivo di Okwara garantisce un maggior peso in fase offensiva e dovrebbe risolvere, una volta per tutte, l’annoso problema del gol, autentico tallone d’Achille della squadra di Sebastiani nel primo tratto di campionato.
Antonio Gravante
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