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La Virtus Nettuno fa bottino pieno: Città di Pomezia ko

8627 VIRTUS NETTUNO Prima Categoria PALLADINO VITTORIO

Tre su tre. La Virtus Nettuno si conferma un autentico rullo compressore davanti ai propri tifosi. Grazie a un guizzo vincente, nel momento topico della ripresa, del bomber Palladino, la formazione biancazzurra piega la resistenza di una generosa Città di Pomezia (2-1), centra la terza vittoria in altrettante gare disputate tra le mura amiche del “Mirko Ricci”, balza prepotentemente al quarto posto in classifica e rimane nella scia delle corazzate Cori, Atletico Lariano e Frascati. La squadra del presidente Maniscalco, al contrario, non riesce a ripetere la bella prova del turno precedente con la Junior Portuense, che le aveva permesso di incamerare la prima vittoria in campionato, e manda giù il quarto boccone amaro stagionale. A parziale scusante di mister Sebastiani c’è il fatto di dovere reinventare, a causa di squalifiche e malanni vari, ancora una volta l’undici da mandare in campo. Non potendo contare sul sostituto naturale di Fabio Sebastiani, fuori per scontare la seconda giornata di squalifica, cioè Belardi, indisponibile per uno stiramento, fa il suo esordio stagionale Asetta. L’esperto difensore va a comporre la linea difensiva centrale in coppia con Caldararu a protezione della porta difesa da Crisafulli, mentre Volpe e Di Fazio agiscono come esterni bassi. A differenza del suo affidabile e redditizio 4-4-2 , il tecnico pometino, per l’occasione, decide di disporre il centrocampo con cinque uomini, collocando Alessandro Caprioli a destra e capitan Puxeddu a sinistra. Completano la linea centrale Bellisai, Metani e Fusco, mentre Gianfrancesco viene schierato come unica punta di ruolo. La Virtus Nettuno, invece, risponde con uno spregiudicato 4-3-3. Mister Infanti conferma in porta Mandolini e propone una linea di difesa composta da destra a sinistra da Bernardini, Schiavello, Fontanella e Falessi. A centrocampo, invece, agiscono Fortini, Picollo e Sallusti, mentre il tridente formato da Pezzulla, Guerra e Palladino ha il compito di finalizzare la manovra di squadra. Passiamo alla cronaca. Il primo affondo dell’incontro lo porta la Virtus Nettuno con una pericolosa punizione dal limite dopo soltanto due minuti: autore del tiro è Palladino sul quale Crisafulli si rifugia in angolo con i pugni. Successivamente i ragazzi del presidente Maniscalco prendono le misure agli avversari e conquistano terreno, si fanno apprezzare per una lineare circolazione della sfera, ma come spesso è accaduto nelle uscite precedenti non riescono ad impensierire la difesa avversaria. E’ ancora la formazione nettunese, invece, ad andare vicina al gol al dodicesimo giro di orologio. Il difensore di sinistra, Falessi, aggredisce lo spazio vuoto e dal limite dell’area e tenta la conclusione in porta: la sfera lambisce il sette alla destra di Crisafulli. Solo al ventesimo minuto arriva la prima occasione degna di nota da parte dei ragazzi di mister Sebastiani, ma il tiro di Gianfrancesco è troppo debole per sorprendere l’estremo difensore biancazzurro. A metà frazione, invece, la gara di sblocca: la Città di Pomezia trova il vantaggio. L’azione inizia da un pregevole spunto individuale di Metani, il quale dribbla due avversari e si incunea abilmente tra i difensori avversari fino a liberarsi e provare la battuta a rete. La palla, però, viene respinta da un giocatore biancazzurro poco fuori il vertice sinistro dell’area dove per primo arriva il giovane Volpe. Il difensore non ci pensa su due volte, fa partire un rasoterra che passa tra una selva di gambe, attraversa in diagonale tutta l’area e termina la corsa nell’angolino alla destra di un immobile e sorpreso Mandolini. I pometini  non hanno neanche il tempo di gustare il vantaggio che i nettunesi pervengono al pareggio. Da una punizione decretata per fallo su Picollo, vera spina nel fianco della difesa rossoblu, il difensore centrale Fontanella, con un missile terra-aria, scavalca la barriera e manda la sfera ad insaccarsi vicino all’incrocio dei pali di destra lasciando Crisafulli sulle gambe. Poco più tardi, per uno strano scherzo del destino, la dea bendata si accanisce nei confronti della Città di Pomezia. L’esperto Puxeddu deve lasciare anzitempo il rettangolo di gioco a causa di un risentimento muscolare. Al suo posto entra De Gasperis, il quale va a prendere il ruolo di Gianfrancesco, che a sua volta scala come quinto di centrocampo. Il primo tempo, alla resa dei conti, si chiude con una provvidenziale parata di Crisafulli, che va a togliere la sfera, con un intervento in presa bassa, vicino al palo di destra, frutto di una splendida punizione battuta da Palladino. La seconda fase del match, invece, inizia con la sostituzione del capitano nettunense Pezzulla, autore di un gran lavoro sulla fascia destra, con Pellegrini. Il neoentrato si mette in evidenza da subito con un’iniziativa personale, dribbla un paio di avversari, ma apre troppo il tiro e spedisce la sfera sul fondo. Risponde tre minuti più tardi Metani con una bella e pericolosa conclusione da poco fuori area. Il pallone sembrava ormai destinato sotto la trasversale, ma Mandolini sfodera un intervento da categoria superiore, vola sulla sua destra e, con la punta dei guanti, si rifugia in angolo. Meritati gli applausi a scena aperta che pubblico e giocatori gli tributano. Dopo questo episodio la partita offre una fase di relativo equilibrio, interrotto poi da Picollo e Pellegrini. Il primo, con un sontuoso colpo di tacco, confeziona al secondo una propizia occasione da gol: Crisafulli in uscita stile calcetto tiene a galla i suoi. Successivamente non si registra nulla di eclatante ad eccezione delle sostituzioni operate dai due tecnici. Per la Città di Pomezia, Lemmo subentra a Gianfrancesco, mentre Appolloni rileva l’infortunato Asetta. Tra le fila nettunensi, invece, Catania prende il posto di Sallusti e Dell’Aguzzo quello di Bernardini. E’ proprio l’ultimo entrato che mette in netta difficoltà la retroguardia pometina. Da una notevole incursione sul fronte di destra, entra in area ed elude l’intervento dei difensori, prova a trovare la via della rete, ma un reattivo Crisafulli riesce a negargli la gioia personale senza riuscire a bloccare la sfera. Sulla respinta sia Volpe che Caldararu non trovano il tempo per allontanare il pericolo. Tempo che trova, invece, l’accorrente Palladino, il quale con un preciso piattone appoggia in rete e regala il vantaggio alla sua squadra. La compagine del presidente Maniscalco, nonostante il tempo ancora a disposizione, pecca di remissione e non riesce più a trovare la voglia, ma neanche quella impennata d’orgoglio che in queste situazioni sarebbe auspicabile. Solo a tempo praticamente scaduto Appolloni serve De Gasperis al limite dell’area. L’attaccante arpiona il pallone con il destro, ma pecca di lucidità e spedisce di sinistro malamente la sfera sul fondo. La Virtus Nettuno, dunque, passa ancora alla cassa a riscuotere l’intero bottino e si conferma una delle principali realtà del girone. La squadra di mister Sebastiani, invece, incassa la quarta sconfitta su cinque incontri disputati. Il tecnico pometino, di conseguenza, dall’alto del suo notevole bagaglio di esperienza, è chiamato a trovare in tempi rapidi il classico bandolo della matassa per evitare altri scivoloni che potrebbero mettere a rischio la permanenza in Prima Categoria.

Luciano Risa

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