La Virtus Nettuno Lido prosegue nel peggiore dei modi le fatiche ufficiali del mese di marzo. Dopo aver issato bandiera bianca di fronte all’ambiziosa Città di Anagni, la squadra biancoblu incassa, tra le mura amiche del “Delio Chimenti”, una sconfitta all’inglese per mano di un quadrato Serpentara (0-2) e viene agganciata a quota quaranta punti proprio dai ragazzi allenati da Apuzzo. La gara comincia con un’occasione di rilievo a testa. L’undici tirrenico sfiora la marcatura con Giordani, il quale tenta la conclusione al volo, a seguito di un cross dalla sinistra di De Falco, ma spedisce la sfera di poco sul fondo. Il Serpentara, poco più tardi, risponde ai tirrenici con Scotto di Clemente, il quale svetta in area più alto di tutti, sugli sviluppi di una punizione dal vertice sinistro dell’area di Ventura, ma alza leggermente la mira. La compagine di Apuzzo, poco prima della mezzora, trova la giocata giusta per spezzare l’equilibrio. Il generoso Lo Schiavo, dall’out di destra, crossa teso nei presi del primo palo per l’accorrente Spoletini, abile a sua volta a lasciare sul posto il diretto marcatore e a fare centro da pochi passi. La Virtus Nettuno Lido chiude il primo tempo in avanti e imbastisce due azioni degne di nota con Poltronetti e Giordani. Il primo non inquadra di poco lo specchio della porta a seguito di un corner di Porcari, mentre il secondo carica il destro da posizione defilata, ma trova Mariotti pronto alla deviazione in angolo. Dopo l’intervallo, la squadra allenata da Panicci prova generosamente a rientrare in partita, ma fatica a pungere negli ultimi sedici metri. L’occasione più nitida capita, a dieci minuti dalla conclusione, al generoso Mauro, il quale calcia al volo da fuori area, ma non coglie di sorpresa Mariosi, bravo ad evitare il peggio con una provvidenziale respinta. Il Serpentara, poco più tardi, chiude definitivamente i conti, per merito di Giustignani, il quale ricopre al meglio il ruolo di terminale offensivo di un rapido capovolgimento di fronte, trafigge Bolletta con la complicità di una fortuita deviazione di un difensore tirrenico e fa calare i titoli di coda sulla gara in leggero anticipo rispetto al triplice fischio dell’arbitro.
Antonio Gravante
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