Missione compiuta. L’Airone Ardea dimostra prontamente sul campo che il passaggio a vuoto del turno precedente con la capolista Unipomezia Virtus 1938 è stato il classico incidente di percorso. La squadra rutula, malgrado alcune defezioni di rilievo, sfodera una prova collettiva tutto cuore e grinta, espugna in rimonta l’insidioso rettangolo di gioco della Virtus Ladispoli (3-5) e si conferma quinta forza del girone. Mister Bianchini propone un modulo a rombo, impiega tra i pali Bergami e si affida a un pacchetto arretrato composto da destra a sinistra da Draisci, Innocenzi, De Paolis e Stoiani. Il trainer rossoblu, inoltre, impiega nella zona nevralgica Vallo come vertice basso, Grammatico e Di Francesco sulla fasce e Valenza a fare da raccordo tra il centrocampo e il binomio d’attacco formato da Corteggiano e Mangili. La formazione rossoblu sbaglia l’approccio alla gara e, dopo dieci minuti dal fischio d’inizio, va sotto nel punteggio: Piscitelli trafigge da pochi passi l’incolpevole Bergami. Sotto di una rete, gli ardeatini si rimboccano le maniche e, nella fase centrale del tempo, pervengono al pareggio sugli sviluppi di un calcio piazzato per merito di Corteggiano, bravo a spizzare di testa di quel tanto che basta un preciso cross dalla corsia destra di Mangili per eludere l’intervento dell’estremo difensore rivale. La Virtus Ladispoli, a quel punto, avanza il baricentro e, alla mezzora, passa di nuovo a condurre con Vignaroli, cinico a risolvere, con una conclusione di prima intenzione, un concitato batti e ribatti in area di rigore rutula. L’Airone Ardea, colpito nell’orgoglio, si spinge in avanti con maggiore regolarità e, a ridosso dell’intervallo, rimette le cose a posto ancora una volta su palla inattiva. Il solito Mangili si rivela un ottimo assist-man per Di Francesco, il quale svetta in area rivale più alto di tutti e, con un perentorio colpo di testa, manda la sfera ad insaccarsi imparabilmente sotto l’incrocio dei pali. Le emozioni si susseguono di minuto in minuto anche nella seconda frazione di gioco. La Virtus Ladispoli, decisa a dare una sferzata al proprio ruolino di marcia, passa in vantaggio per la terza volta nel match, al quarto d’ora, a seguito di una sfortunata autorete di Vallo. Animato da una grande voglia di rivalsa, mister Bianchini passa alla difesa tre e rinforza il pacchetto mediano nell’intento di avere maggior peso nella zona nevralgica. Tale tattica, alla resa dei conti, si rivela azzeccata. L’Airone Ardea cambia marcia, si spinge a testa bassa in avanti e rimette le cose a posto con Valenza, abile a trasformare una punizione dal limite dell’area. Il numero dieci rossoblu, con un’esecuzione perfetta, manda la sfera ad insaccarsi imparabilmente sotto l’incrocio dei pali. La rete del pareggio, tutto sommato, carica sotto il profilo emotivo gli ardeatini, i quali continuano a fare la partita e, tre minuti più tardi, calano il poker di gol con Di Francesco, che calcia di prima intenzione dal limite dell’area e sorprende il portiere avversario sul primo palo. Galvanizzata nel morale, le formazione rutula continua a spingere a fondo il pedale dell’acceleratore e mette in cassaforte i tre punti in palio grazie a Mangili, il quale si coordina alla perfezione, sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, e con una splendida girata al volo non lascia via di scampo a Giliberti. Successivamente i rossoblu rimangono in dieci per l’espulsione di Di Francesco, allontanato dall’arbitro per gioco falloso. Nonostante l’inferiorità numerica, l’Airone Ardea contiene la rabbiosa reazione degli avversari nei restanti tredici minuti di gioco, centra una vittoria dal peso specifico rilevante e si conferma con pieno merito al quinto posto in classifica.
