L’Aprilia si conferma una squadra da trasferta. La formazione allenata da Mauro Venturi conquista un punto prezioso nella tana del Latte Dolce (1-1), ottiene il quinto risultato utile esterno consecutivo in campionato e resta al settimo posto in classifica a pari merito con la Lupa Roma, vittoriosa a sua volta di stretta misura a Budoni. Le rondinelle cominciano la gara con la massima concentrazione e, dopo sette giri di lancette, passano a condurre sugli sviluppi di un calcio da fermo. Il solito Casimirri si incarica della battuta di una punizione da posizione leggermente defilata e serve un perfetto assist a Bosi. Il prolifico attaccante, con grande cinismo, controlla la sfera al centro dell’area, prende la mira e infila l’incolpevole Garau con la complicità di una fortuita deviazione di Scanu. La compagine sassarese riordina immediatamente le idee, si spinge generosamente in avanti e, due minuti prima della mezzora, perviene al pareggio con il baby Ruiu. Il promettente attaccante (classe 2000) aggancia alla perfezione un lancio dalle retrovie di Cabeccia, converge al centro dalla corsia esterna, infila Calisse con un preciso destro angolato e si toglie la soddisfazione personale di siglare la prima rete in serie D. Il Latte Dolce chiude il primo tempo in avanti e, a ridosso dell’intervallo, sfiora il sorpasso al termine di un’azione lineare. Il generoso Ravot si fa valere sull’out di destra e crossa al centro dell’area per Usai, il quale svetta più alto del diretto marcatore, colpisce di testa, ma sbaglia leggermente la mira. La sfera lambisce il palo alla destra di Calisse. Le due contendenti, nel corso della ripresa, si affrontano a lungo nella zona mediana del campo e non chiamano mai seriamente in causa i rispettivi estremi difensori rivali. La spartizione della posta, tutto sommato, appare sostanzialmente giusta. L’Aprilia centra l’obiettivo minimo, torna a casa con un punto in tasca e si conferma con pieno merito nella classica parte sinistra della classifica con un ritardo di sole tre lunghezze dalla zona play-off.
Antonio Gravante
© RIPRODUZIONE RISERVATA