Un calcio di rigore trasformato a cinque minuti dal triplice fischio da Emanuele Mancini, autore di una prova individuale maiuscola per quantità e qualità, permette alla matricola Unipomezia Virtus di conquistare il derby con il Pomezia Calcio (1-2), ottenere il secondo risultato utile consecutivo della gestione Fabrizio Mancini e di attestarsi nella zona centrale della graduatoria. La formazione del presidente Cerusico, ancora una volta, deve fronteggiare una situazione di pura emergenza e, per l’attesa stracittadina del Comunale di via Varrone, si affida a un inedito 4-1-4-1. Costretto a rinunciare al prezioso apporto dei centrali di difesa Leone e D’Andrea, espulsi entrambi domenica scorsa ad Arce, mister Andrea Persia propone un pacchetto arretrato, a protezione della porta custodita da Bolletta, composto dai centrali Lisari e Benedetti e dagli esterni Buccioni e Kikabidze. Il trainer rossoblu, come al solito, impiega come perno di centrocampo il play-maker Palermo e una decina di metri più avanti schiera Gamboni, Ferazzoli, Paglia e Igliozzi, i quali hanno il preciso compito di supportare il bomber Di Fiandra, impiegato come principale terminale offensivo. L’Unipomezia Virtus, invece, risponde con il 4-3-3. Mister Fabrizio Mancini propone tra i pali il baby Florio in modo tale da avere un giocatore in più di esperienza in mezzo al campo. Il successore di Catanzani si affida in difesa, come nel confronto di mercoledì scorso in Coppa Italia contro il Cedial Lido dei Pini, alla granitica coppia formata da Piccheri-Casciotti. I baby De Santis e Manzelli, invece, agiscono come esterni bassi. Tutto confermato nella zona nevralgica: l’esperto Emanuele Mancini si sistema in cabina di regia, mentre gli intermedi Cerro e Morici presidiano le corsie esterne. Il tecnico virtussino, infine, completa lo schieramento di partenza con il terzetto composto da Barbarisi, Italiano e capitan Valle. Passiamo alla cronaca. Dopo una prima fase di studio, Morici e compagni alzano il ritmo e imbastiscono le prime azioni degne di nota della gara con Valle e Piccheri. Il primo non inquadra due volte lo specchio della porta dai diciotto metri, mentre il difensore tenta l’intervento in estirada, sugli sviluppi di una punizione calciata da Cerro, ma spedisce la sfera sull’esterno della rete. La squadra di Persia, poco più tardi, replica ai cugini sempre sugli sviluppi di una palla inattiva. Il talentuoso Gamboni crossa al centro dell’area un invitante pallone per Di Fiandra, il quale sfugge alle grinfie del diretto marcatore e calcia di prima intenzione, ma Florio si conferma all’altezza della situazione e sventa la minaccia con una provvidenziale respinta con i pugni. La gara si sblocca in chiusura di primo tempo. L’Unipomezia Virtus passa a condurre per merito del solito Italiano, il quale capitalizza al massimo un lungo lancio di Mancini, elude la marcatura di Benedetti e, con un chirurgico diagonale, non lascia alcuna via di scampo a Bolletta. Dopo l’intervallo, il Pomezia Calcio avanza il baricentro, ma non riesce a forzare il solido bunker difensivo rivale. La coppia Piccheri-Casciotti fa buona guardia e permette a Florio di non essere mai chiamato seriamente in causa. La squadra di Persia, tra l’altro, si complica i propri piani di rimonta per l’espulsione di Onorati, subentrato nella ripresa al posto di Ferazzoli, il quale rimedia due cartellini gialli nel giro di pochi minuti e costringe i suoi compagni a giocare in inferiorità numerica l’ultimo terzo di gara. Il Pomezia Calcio, in ogni modo, non si dà per vinto e, a metà tempo, perviene al pareggio con Di Fiandra, abile a trasformare, con un’esecuzione perfetta, un calcio di rigore concesso dall’arbitro per un contatto in area tra Igliozzi e Manzelli. La squadra del presidente Valle, agevolata nel proprio compito dal fatto di giocare con un uomo in più, si spinge in avanti con maggiore insistenza e, a cinque minuti dalla conclusione, realizza la rete della vittoria a seguito del secondo penalty di giornata accordato dall’arbitro. Il fischietto di Trapani nota una trattenuta in area di Lisari ai danni di Piccheri e indica il dischetto. Ad incaricarsi della trasformazione è il tiratore scelto Emanuele Mancini, il quale spiazza agevolmente Bolletta, regala alla propria squadra la prima vittoria esterna del campionato e, di riflesso, costringe il Pomezia Calcio a mandare giù il calice amaro della sconfitta.
Antonio Gravante
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