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Tor San Lorenzo, la sconfitta più amara della stagione

2139 TOR SAN LORENZO Seconda Categoria CESARINI NENO

Il Tor San Lorenzo si ferma proprio sul più bello. Dopo aver collezionato la bellezza di sette vittorie consecutive, grazie a un gioco di squadra lineare e nel contempo redditizio, la formazione del presidente Guiderdone stecca, tra le mura amiche, la sfida più importante del campionato, si arrende di misura a una cinica Virtus Divino Amore (0-1) e abbassa sensibilmente le proprie quotazioni di vittoria finale. Capitan Vallo e soci, oltre a lasciare via libera alla compagine del Santuario, accumulano tre lunghezze di ritardo anche nei confronti dei cugini del Torvaianica, vittoriosi a loro volta in scioltezza sul malcapitato Norma. Le probabilità di rimonta, considerato che alla fine del campionato mancano soltanto quattro giornate, sono ridotte per forza di cose al classico lumicino. A pesare come un macigno ai fini del risultato, tutto sommato, è stata una grave svista dell’arbitro, che non ha concesso, nelle battute iniziali della ripresa (punteggio ancora fermo sullo 0-0 n.d.d.), un rigore sacrosanto agli ardeatini con tanto di espulsione per fallo da ultimo uomo ai danni di Fazio. Sul piatto della bilancia, per dovere di cronaca, è doveroso mettere anche un comportamento poco corretto da parte di alcuni giocatori tirrenici, i quali con una conduzione di gara più autoritaria non avrebbero sicuramente terminato l’incontro. Cose del genere, in ogni modo, sono all’ordine del giorno nella seconda e terza serie provinciale. L’episodio del penalty, di conseguenza, secondo il nostro modesto parere, ha inciso maggiormente ai fini del punteggio finale e, classifica alla mano, costringe gli ardeatini a non essere più padroni del proprio destino. Ma andiamo con ordine. Il Tor San Lorenzo si presenta in campo privo di due pedine importanti del suo scacchiere come Aimen Sandi e Alessio Aquilani, entrambi appiedati dal Giudice Sportivo dopo la sfida esterna con il Campoverde. Mister Cesarini, di conseguenza, schiera tra i pali Castellani, assistito dalla coppia centrale di difesa Gabriele Mancini-Bressan e dagli esterni bassi Sparaco e Daniele Mancini. L’esperto allenatore litoraneo, anche in questo caso, affida le redini della squadra al collaudato binomio Vallo-Friggi e impiega come esterni alti il rientrante Felicini a destra e il talentuoso Sambataro a sinistra. A dispetto delle previsioni della vigilia, invece, il tandem d’attacco è formato da Riitano e Aurelio Aquilani, tornato abile e arruolato dopo le tre giornate di squalifica, mentre il bomber Perilli si accomoda inizialmente in panchina. La Virtus Divino Amore, invece, risponde come al solito con uno spregiudicato 4-3-3 con Ricciardulli, Stella e il player-manager Pantano con il compito di finalizzare la manovra di squadra. L’importanza della posta in palio, alla resa dei conti, gioca un brutto scherzo alle due contendenti nelle battute iniziali della gara. Ardeatini e capitolini, nei primissimi minuti, badano più che altro a rispettare i dettami tattici dei rispettivi allenatori e a trovare i giusti equilibri tra i reparti. La squadra che prova maggiormente a fare la partita, tutto sommato, è quella di Cesarini, che mette più volte in apprensione il pacchetto arretrato avversario con Aquilani, bravo a fare emergere la sua innata proprietà di palleggio sulla trequarti campo. L’ex fantasista di Nuova Florida e Torvaianica, all’undicesimo giro di orologio, spezza un sostanziale equilibrio con una splendida conclusione dal limite dell’area. Il numero dieci litoraneo, però, non è assistito nella circostanza dalla buona sorte: la sfera si stampa sul palo. Incitato a gran voce dai propri sostenitori, il Tor San Lorenzo alza gradualmente il ritmo, ma non riesce a fare breccia nella solida retroguardia capitolina, brava a bloccare sul nascere ogni situazione delicata. La gara, di conseguenza, stenta a decollare e tradisce le attese della vigilia. Il secondo episodio degno di nota dell’incontro è sempre di marca biancoverde. Il generoso Sambataro, messo in movimento da un preciso passaggio di Aquilani, al minuto numero diciotto, tenta la conclusione dai venti metri, ma trova puntuale alla presa Egizi, abile nella circostanza a rifugiarsi in angolo. La partita prosegue su ritmi decisamente inferiori alle previsioni: Riitano e soci non riescono a trovare il varco giusto per scardinare l’attenta retroguardia capitolina. La formazione litoranea, a riprova di una leggera supremazia territoriale, imbastisce alla mezzora un’azione lineare sulla corsia di destra. Sparaco si fa valere nella sua zona di competenza e crossa al centro dell’area un pallone con il contagiri per Felicini, il quale svetta più alto del suo diretto marcatore, ma non inquadra lo specchio della porta. Sul finire della prima frazione, invece, la Virtus Divino Amore sfiora la marcatura direttamente su calcio di punizione dal limite dell’area. Ad incaricarsi della trasformazione, come al solito, è lo specialista Pantano, il quale indirizza la sfera sotto la traversa con una splendida conclusione a giro, ma Castellani non si lascia sorprendere e si rifugia in corner. L’ultima occasione del primo tempo, invece, è di marca tirrenica. Il grintoso Sambataro calcia di collo pieno dai venti metri, ma anche in questo caso non vince il duello a distanza con Egizi. L’estremo difensore capitolino, facendo leva su un perfetto piazzamento tra i pali, si conferma all’altezza della propria fama, devia la sfera sopra la traversa e costringe le due sfidanti a guadagnare la via degli spogliatoi sul punteggio di partenza. Dopo l’intervallo, il Tor San Lorenzo forza ulteriormente il ritmo e, al terzo minuto, reclama un penalty per un vistoso fallo commesso ai danni di Felicini. Sugli sviluppi di un corner battuto dalla squadra del Santuario, la formazione litoranea scatta abilmente in contropiede per merito di Aquilani, il quale si districa sulla propria trequarti campo e favorisce la corsa sulla fascia sinistra di Riitano, che a sua volta nota con la coda dell’occhio l’inserimento, per vie centrali, di Felicini. L’ex cursore del Lido dei Pini aggredisce lo spazio vuoto, salta Egizi proteso in uscita e prova a raggiungere il pallone per fare centro nella porta sguarnita, ma viene atterrato vistosamente da Fazio. Il Tor San Lorenzo, a quel punto, invoca il rigore e l’espulsione per il centrocampista avversario, reo di aver commesso fallo da ultimo uomo. Il fischietto di Cassino, tra lo stupore generale, fa riprendere il gioco con una punizione a favore dei capitolini e scatena le vibranti proteste sia dei giocatori che dei sostenitori biancoverdi. Trascorrono soltanto cinque giri di orologio e la gara si sblocca. La Virtus Divino Amore passa a condurre sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti campo. Il solito Pantano crossa al centro dell’area per Stella, che fa valere la sua prestanza fisica e prova ad appoggiare la sfera a un compagno meglio piazzato. L’attento Gabriele Mancini arriva per primo sul pallone, ma la sua corta respinta si trasforma in un assist per lo stesso Stella, il quale non ci pensa due volte e serve nei pressi del secondo palo Ricciardotti. Il numero undici capitolino, lasciato tutto solo a pochi passi della linea di porta dai difensori ardeatini, non si lascia sfuggire l’occasione propizia, trafigge l’incolpevole Castellani e indirizza il match nei binari giusti per la sua squadra. La formazione del presidente Guiderdone, a quel punto, accusa il colpo sotto il profilo psicologico. Mister Cesarini, nell’intento di raddrizzare le sorti della gara, rileva un nervoso Friggi, inserisce il bomber Perilli e passa a un 4-3-3 a trazione anteriore. La Virtus Divino Amore, di contro, corre ai ripari e, poco più tardi, adotta un modulo più prudente. Il player-manager Pantano, colpito duro da un avversario, decide di farsi da parte, inserisce al suo posto Mariani e adotta un equilibrato 4-4-2 per contenere il forcing dei rivali di turno. Piuttosto contrariato per il rigore che si è visto negare dall’arbitro, il Tor San Lorenzo non riesce a sfruttare al meglio le potenzialità dei suoi attaccanti. La retroguardia capitolina, supportata al meglio dal pacchetto mediano, si conferma all’altezza della situazione e permette a Egizi di non essere mai chiamato seriamente in causa. Non avendo in pratica alternative, la squadra di Cesarini, nelle battute conclusive del match, si spinge in avanti a testa bassa e, in pieno extra-time, sfiora il pareggio con Aurelio Aquilani, il quale lascia sul posto il diretto marcatore e, dal vertice dell’area, prova la conclusione a giro sul secondo palo. L’attento Egizi, dall’alto del suo notevole bagaglio di esperienza, legge alla perfezione tale situazione, si esibisce in uno spettacolare volo plastico, anticipa per un nonnulla sia Perilli che Riitano e consente alla propria squadra di tirare un lungo sospiro di sollievo per via dello scampato pericolo. Nei restanti giri di lancette, con Vallo e soci protesi in avanti alla disperata ricerca della parità, la compagine capitolina sfiora il raddoppio con Pianigiani, il quale non centra dai venticinque metri lo specchio della porta, lasciata nella circostanza incustodita da Castellani, e fallisce la possibilità di iscrivere anche il suo nome a referto. Poco male. Il direttore di gara, qualche secondo più tardi, decreta la fine delle ostilità. Il Tor San Lorenzo, per forza di cose, esce dal campo con il morale sotto i tacchi per il cocente passaggio a vuoto e piuttosto contrariato per il clamoroso torto subito, mentre la Virtus Divino Amore, subito dopo il triplice fischio, fa esplodere tutta la sua gioia per aver collezionato il diciassettesimo risultato utile consecutivo e per essersi confermata in vetta alla graduatoria a pari merito con il Torvaianica.

Mauro Colini

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