Sfoderando una prova collettiva molto valida sotto il profilo squisitamente tecnico-tattico, l’Aprilia sfrutta al meglio il fattore campo con il Roccasecca Terra di San Tommaso (3-0), riscatta con piglio autoritario il passaggio a vuoto di Formia e, a seguito del concomitante pareggio del Colleferro sul rettangolo di gioco del Pomezia, aggancia la compagine lepina al terzo posto in classifica. Le rondinelle cominciano la gara a spron battuto e, dopo soltanto tre giri di orologio, sfiorano la marcatura con Scibilia, il quale converge al centro dell’area dalla corsia di sinistra, prende la mira, ma colpisce in pieno l’incrocio dei pali della porta custodita da Teoli. La squadra di Venturi, decisa a non fare sconti, continua a fare la partita e, pochi minuti più tardi, spezza l’equilibrio con Monteforte. L’ex attaccante di Albalonga e Unipomezia Virtus, favorito da una combinazione imbastita sull’asse Bussiche-Scibilia, calcia di prima intenzione dal limite dell’area e infila l’attonito Teoli con la complicità di un difensore tirrenico, il quale tocca la sfera di quel tanto che basta per eludere l’intervento del proprio portiere e, suo malgrado, si trova costretto a ricoprire un ruolo di protagonista in negativo. Galvanizzata nel morale, l’Aprilia si distende in avanti con regolarità e, un minuto dopo la mezzora, consolida il vantaggio con lo scatenato Monteforte, il quale carica il destro appena entrato in area di rigore, incastra la sfera sotto l’incrocio dei pali e firma la doppietta personale. Sotto di due reti, il Roccasecca Terra di San Tommaso ha una generosa reazione e, nelle battute iniziali della ripresa, mette i brividi agli apriliani con Di Roberto, il quale si presenta minaccioso in area pontina, ma si vede chiudere lo specchio della porta da Caruso, bravo a sbrogliare una situazione piuttosto delicata e a permettere alla sua squadra di continuare a gestire una situazione di duplice vantaggio. Successivamente ci provano Zonfrilli e Giustini a riaprire le sorti della gara, ma alzano leggermente la mira e spediscono la sfera di poco sopra la traversa. La formazione allenata da Venturi, con il passare dei minuti, riprende in mano il pallino del gioco, guadagna metri preziosi nella zona nevralgica del campo e non corre particolari pericoli. Le rondinelle, a riprova di un maggiore predominio territoriale, chiudono i conti, a nove minuti dalla conclusione, con il generoso Cioè, bravo a finalizzare dall’interno dell’area un pregevole spunto personale sulla corsia destra di Fortunato e a far calare i titoli di coda sulla gara in leggero anticipo rispetto al triplice fischio dell’arbitro.
Antonio Gravante
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