Il sogno diventa realtà. Nonostante tre impegni di fila nei play-off disputati lontano dalle mura amiche de Le Muracciole a seguito del quarto posto conseguito nella regular-season. Dopo aver ribaltato i pronostici della vigilia con la Sanvitese e La Pisana, grazie a due prestazioni collettive maiuscole per quantità e qualità, l’Aranova completa l’opera nella finalissima di Ferentino, batte di stretta misura la temuta Città di Zagarolo (6-5) e conquista la storica promozione in Serie B. Davanti a una splendida cornice di pubblico, i ragazzi del presidente Schiavi cominciano il match con la massima concentrazione e, dopo pochi minuti dal fischio d’inizio, aprono le danze sugli sviluppi di una rimessa laterale. Il solito Ciliberto, con grande sagacia tattica, mette in movimento Passa, bravo a sua volta a premiare l’inserimento nei pressi del secondo palo di Graziani. L’ex La Pisana, da pochi passi, non sbaglia, spinge il pallone in fondo al sacco e fa esplodere di gioia il discreto pubblico di fede rossoblù presente in tribuna. Galvanizzata nel morale, l’Aranova continua a tenere saldamente in mano le redini del gioco e consolida il vantaggio grazie alle reti di Rossi e ancora di Graziani. Il primo ricopre in maniera impeccabile il ruolo di terminale offensivo di uno schema su calcio di punizione, mentre il secondo finalizza da distanza ravvicinata, con un comodo tap-in, una perentoria progressione dell’ottimo Rafa. La Città di Zagarolo, animata da una grande voglia di riscatto, impiega il power-play e, dopo un prolungato giro palla, riesce a scardinare il bunker difensivo tirrenico con il talentuoso Radaelli. Ma si tratta del classico episodio. L’Aranova riparte di slancio e, poco più tardi, cala il poker al termine di una rapida ripartenza. L’azione parte dai piedi di Salviati, bravo ad aggredire lo spazio vuoto e a liberare al tiro Rafa. Il numero sette rossoblù, però, trova la provvidenziale respinta di Angiulli. Poco male. Sulla ribattuta del portiere amaranto arriva per primo sul pallone Rossi, il quale deposita il pallone in fondo al sacco e si conferma uno dei migliori pivot della categoria. La Città di Zagarolo, a quel punto, si affida alla tattica del portiere di movimento. Tale situazione, tutto sommato, si rivela fondamentale per limitare leggermente il passivo prima dell’intervallo. L’ottimo Fiorini sigla una doppietta dal peso specifico rilevante, ma gli aeroportuali riescono a trovare un’altra volta la via del gol con Ciliberto, bravo a iscrivere il proprio nome a referto dalla propria metà campo. La formazione guidata da Riccomagno comincia forte la ripresa, continua a schierare cinque giocatori di movimento contemporaneamente in campo e assottiglia a una sola lunghezza il gap per merito di Armellini, il quale riceve palla da Radaelli, prende la mira dal limite dell’area e non lascia alcuna via di scampo a Croci. La sfera va a togliere la classica ragnatela dall’incrocio dei pali. L’Aranova, a quel punto, moltiplica gli sforzi, si fa apprezzare per un perfetto sincronismo nei movimenti tra tutti gli effettivi e, a sette minuti dalla conclusione, riporta a distanza di sicurezza i rivali di turno con Rossi, il quale capitalizza al massimo un calcio di punizione, trafigge Angiulli con un preciso tiro a incrociare, dopo uno scambio con Ciliberto, e permette alla sua squadra di affrontare con il morale alto le fasi decisive del match. La formazione guidata da Marini, impeccabile nella gestione del gruppo per l’intero arco del campionato, trova il modo per complicarsi la vita da sola. L’esperto Croci prende il pallone con le mani fuori dell’area di rigore e regala agli avversari un tiro libero. Ad incaricarsi della trasformazione è il solito Radaelli, il quale non si lascia sfuggire l’occasione propizia e riapre le sorti della gara a poco meno di due giri di orologio dal definitivo suono della sirena. L’Aranova, onde evitare spiacevoli sorprese, lotta con grinta e determinazione su ogni pallone nelle restanti fasi del match, conduce in porto la preziosa vittoria, scrive l’ultima pagina di una stagione da incorniciare e approda per la prima volta nella sua storia nella categoria nazionale.
Antonio Gravante
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