Il famoso detto squadra che vince non si tocca calza a pennello nei confronti della matricola Atletico Anziolavinio. La formazione del presidente Giovanni Anastasi, promossa in serie C1 grazie alla vittoria della finalissima dei play-off con il Real Ciampino, ha deciso di apportare poche modifiche rispetto alla passata stagione e di rinnovare la fiducia sia allo zoccolo duro della squadra che a mister Alberto De Angelis, il quale si è rivelato, dall’alto della sua comprovata esperienza e sagacia tattica, il principale artefice del ritorno nella massima categoria calcettistica regionale. Lo staff dirigenziale neroniano, al momento, ha definito soltanto due trattative in entrata. Hanno messo tutto nero su bianco il pivot Simone Moncada e il laterale Dario Menghini, entrambi provenienti dai cugini del Dilettanti Falasche, i quali hanno il giusto carisma per elevare ulteriormente il tasso tecnico di un gruppo consolidato e di assoluto valore. Sul fronte delle cessioni, invece, da rimarcare l’interruzione del rapporto con capitan Daniele Moncada e Scarpetti, i quali hanno deciso di fare una nuova esperienza con un’altra squadra. “La nostra forza è stata da sempre il collettivo, possiamo contare su un organico compatto e di notevole caratura tecnica – precisa il Direttore Sportivo Vincenzo Albanesi – . Siamo stati agevolati, di conseguenza, nel nostro campito in sede di campagna acquisti. Senza peccare di presunzione, riteniamo che questa squadra possa fare bene anche nella massima serie regionale soltanto con l’aggiunta di pochi ritocchi mirati. Dipende più che altro da noi stessi. Se lavoreremo con la mentalità giusta e seguiremo le direttive di un abile stratega come mister De Angelis, a mio avviso il miglior tecnico che c’è in circolazione nell’Agro Pontino, ci toglieremo parecchie soddisfazioni. Il nostro obiettivo per la prossima stagione è quello di ottenere la riconferma diretta nella categoria senza particolari patemi d’animo. Ma siamo consapevoli, pur essendo una matricola, che possiamo ottenere risultati ben più importanti…”.
Antonio Gravante
© RIPRODUZIONE RISERVATA