Quando ormai non aspettava altro che il triplice fischio dell’arbitro per passare alla cassa a riscuotere un punto di platino in una delle trasferte stagionali con il maggior coefficiente di difficoltà, il Lele Nettuno si inchina, nell’ultimo minuto di gioco, alla corazzata Heracles (1-0), cinica a sua volta a spostare l’ago della bilancia dalla propria parte grazie a un tiro libero trasformato dal solito Colacicco, incassa la terza sconfitta esterna consecutiva in campionato e rimane fermo a quota otto punti in classifica generale. La formazione del presidente Proietti scende in campo senza alcun timore reverenziale e, per tutta la durata del primo tempo, regge al meglio il confronto al cospetto di una delle principali candidate alla vittoria del girone. La vicecapolista inizia la ripresa su ritmi elevatissimi e si crea i presupposti per sbloccare il punteggio su calcio di rigore. Lo specialista Riso, però, colpisce in pieno la traversa e getta alle ortiche una ghiotta opportunità per indirizzare la contesa tutta in discesa. Successivamente il Lele Nettuno si fa appezzare per le sua compattezza tra i reparti e, nella fase centrale del tempo, sfiora la marcatura con Novara, il quale scatta abilmente in contropiede, elude l’intervento dell’estremo difensore formiano proteso in uscita, ma si vede negare la gioia del gol da un avversario, abile ad evitare una rete che ai più appariva fatta con una provvidenziale respinta nei pressi della linea di porta. Nelle battute conclusive del match, l’Heracles produce il massimo sforzo nell’intento di sfruttare al massimo il turno casalingo, ma la retroguardia nettunese riesce a sbrogliare sul nascere ogni situazione delicata. La gara si decide a un minuto dal triplice fischio. L’Heracles sposta l’inerzia del match della propria parte su tiro libero. Lo specialista Colacicco infila Milani dai dieci metri, permette alla propria squadra di conquistare in extremis tre punti preziosi in ottica promozione e, di riflesso, costringe i ragazzi allenati da Gentile a incassare una sconfitta che brucia per come è maturata.
Antonio Gravante
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