Non riesce a rialzare il proprio credito con la classifica la Città di Pomezia, che continua ad alternare prove all’altezza delle sue possibilità a prestazioni che fanno risalire alla partenza di questo travagliato campionato. Dopo il corposo risultato della domenica precedente contro la Vivace Grottaferrata, i ragazzi di mister Sebastiani devono alzare bandiera bianca al cospetto di un motivato Alberone Calcio (4-0), compagine che per quanto mostrato in campo meriterebbe di occupare posizioni più alte in classifica. E pensare che i ragazzi cari al presidente Maniscalco cominciano la gara sotto i migliori propositi e, nell’arco di cinque giri di lancette, si presentano due volte minacciosi in area con Faticanti e Alessandro Caprioli. Il centravanti rossoblu calcia debolmente tra le braccia di Moscaroli, mentre il cursore, a seguito di un bel dialogo con De Gasperis, viene anticipato di un soffio al momento della conclusione in porta. La formazione capitolina, invece, crea il primo pericolo per Crisafulli all’ottavo giro di orologio. A causa di un errato disimpegno tra Dabovic e Fusco, l’esperto Mancini si impossessa della sfera, ma pecca di lucidità e getta alle ortiche un’opportunità più che favorevole. La squadra rossoblu, nei minuti seguenti, si fa prendere dal nervosismo e ne fanno le spese in rapida successione Caprioli e Bellisai, che danno il via libera alle ben sei ammonizioni che un arbitro, ancora una volta non all’altezza della situazione, commina ai ragazzi di Sebastiani. La Città di Pomezia, a metà tempo, ha una buona chance con Faticanti. La punta pometina, scattata in contropiede con il compagno di reparto De Gasperis, conclude la galoppata con un tiro non rapportato alle proprie doti realizzative e consegna di fatto la sfera a Moscaroli. La gara, invece, si sblocca alla mezzora. L’Alberone passa a condurre per merito di Bruno, il quale trafigge da fuori area Crisafulli con un diagonale chirurgico. I ragazzi di Sebastiani rispondono agli avversari ancora con Faticanti, che costringe Moscaroli a una provvidenziale respinta con i pugni. Costretta a inseguire il risultato, la Città di Pomezia, ad inizio ripresa, mette nuovamente i brividi ai capitolini e dà l’illusione del gol quando Faticanti, in piena area, anticipa il diretto avversario di testa e sfiora la trasversale. Successivamente ci prova il generoso Fusco a rimettere le cose a posto. Il centrocampista calcia in maniera perfetta una perfezione dal limite dell’area, ma l’estremo difensore capitolino è bravo a togliere la sfera da sotto la traversa. La fase centrale del tempo, tutto sommato, viene caratterizzata da un notevole agonismo e da tanti cambi dall’una e dall’altra parte che, alla fine dei conti, daranno ragione al tecnico capitolino Cippitelli. Tra le fila pometine, addirittura, si rivede in campo Vignaroli, a riprova di come sia ridotto ai minimi termini il parco giocatori a disposizione, in questo periodo, per mister Sebastiani. Nonostante tutto, la squadra rossoblu riesce a tenere botta ai capitolini, capaci di giocare in velocità soprattutto con i nuovi entrati Bruni e Politano e bravi a creare, nel contempo, un solido argine difensivo soprattutto con i due centrali Lunghi e Magliocchetti. Gran caos, intorno alla mezzora, quando lo stesso Magliocchetti, nel tentativo di arpionare un affondo di Lemmo, serve involontariamente il proprio portiere, che per anticipare Faticanti si getta sui piedi dell’attaccante e ferma il pallone con le mani. Il direttore di gara, ritenendo volontario il retropassaggio, fischia un calcio a due in aria. L’Alberone, per evitare la marcatura, si sistema con dieci giocatori schierati praticamente sulla linea di porta. Faticanti cerca un varco per pareggiare, ma trova soltanto le gambe degli avversari. Scampato il pericolo, i capitolini dilagano nei restanti dieci minuti di gioco. A dare il via all’allungo definitivo è il nuovo entrato Bruni, il quale scatta in contropiede, arriva a tu per tu con Crisafulli e calcia a botta sicura, ma il numero uno pometino riesce con la punta dello scarpino ad evitare la segnatura è a deviare la sfera in angolo. Dal susseguente corner, il pallone arriva sui piedi di Politanò, il quale non dà scampo, da distanza ravvicinata, all’estremo difensore rossoblu. Sotto di due reti a pochi minuti dalla conclusione, la Città di Pomezia si riversa in toto in avanti alla ricerca di un gol che avrebbe potuto riaccendere le speranze. Fusco e soci, però, si sbilanciano eccessivamente e, in pieno extra-time incassano altre due pesanti segnature. Protagonista ancora una volta Politanò, che prima trova la seconda segnatura personale, poi consente al compagno di reparto Mancini di calare il poker. La formazione di Sebastiani, alla resa dei conti, incassa una sconfitta piuttosto severa nelle proporzioni e, a causa di una rosa sistematicamente falcidiata da infortuni e indisponibilità di vario genere, prosegue la stagione nel massimo rispetto dell’alternanza dei risultati.
Luciano Risa
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