Zoccolo duro della squadra confermato in blocco e allenatore nuovo. La Città di Pomezia si appresta a cominciare l’ennesima avventura consecutiva nel Campionato di Prima Categoria con poche novità rispetto alla scorsa stagione. Quella più importante riguarda la conduzione tecnica. Dopo la separazione con mister Massimiliano Giurelli, il quale ha rassegnato le dimissioni poiché non riesce a far coincidere i molteplici impegni di lavoro con la passione per il gioco del calcio, la società rossoblu ha deciso di affidare la guida della squadra ad Andrea Castelluccio, che vanta nel suo “curriculum vitae” una illustre carriera da calciatore e un bilancio più che positivo da allenatore. Il nuovo trainer pometino ha dimostrato le proprie qualità manageriali come secondo di Andrea Bussi e Andrea Marinelli all’Unipomezia nel Campionato di Promozione e come tecnico della Juniores Elite dell’Unipomezia e del Pomezia Calcio. “Cercavamo una persona competente e professionale – sottolinea il presidente Antonio Maniscalco – . Dopo l’interruzione del rapporto con Giurelli, ci tengo a precisare che abbiamo subito pensato a Castelluccio come sostituto. Secondo noi è la persona giusta per guidare il nostro gruppo. Sin dalla prima chiacchierata abbiamo avuto una grande intesa anche nei minimi particolari. La nostra speranza è che questo splendido feeling ci permetta di conseguire ottimi risultati sul campo…”. Raggiante di cominciare questa nuova avventura è proprio Andrea Castelluccio, il quale avrà la possibilità di guidare una delle principali realtà calcistiche del territorio pometino. “Finalmente esaudisco il desiderio di allenare una prima squadra – spiega Andrea Castelluccio – . Sono felicissimo di aver firmato con la Città di Pomezia, società che vanta una lunga tradizione sportiva. Sono stato accolto benissimo dal presidente Maniscalco e dal Direttore Sportivo Sebastiani. Metterò al servizio della squadra tutto il mio bagaglio di esperienza, confido vivamente di traghettare la Città di Pomezia verso palcoscenici più importanti”.
Antonio Gravante
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