Una domenica di stop forzato. L’Aprilia non ha disputato la gara esterna con il San Cesareo, valevole come ottava giornata del campionato di Eccellenza, poiché il rettangolo di gioco non era conforme al regolamento di gioco. Il direttore di gara, il signor Petrov della sezione di Roma 1, di comune accordo con i suoi assistenti Minafra (Roma 1) e Giudice (Frosinone), dopo un’accurata valutazione, ha deciso di non far disputare la partita e ha rimandato qualunque decisione in merito al Giudice Sportivo del Comitato Regionale Lazio. Il problema si è scoperto poche ore prima del fischio d’inizio. Il campo su cui si doveva giocare la gara, come da comunicato, era quello in erba naturale (Pera A) e non quello adiacente in erba sintetica (Pera B). La società del San Cesareo, infatti, non ha mandato alcuna comunicazione della variazione del campo agli organi competenti e avrebbe dovuto giocare la sfida con l’Aprilia al Pera A, l’impianto scelto dal club rossonero per disputare la gare casalinghe. Alcuni dirigenti e giocatori del San Cesareo, di conseguenza, hanno provato a sistemare il rettangolo di gioco in erba, hanno montato le reti alle due porte e hanno segnato il campo. Tali sforzi, però, sono risultati vani. L’arbitro non ha ravvisato che sussistevano le condizioni ideali per far svolgere regolarmente la gara. Adesso la decisione spetta al Giudice Sportivo. Il San Cesareo rischia la sconfitta a tavolino e un punto di penalizzazione in classifica generale.
Antonio Gravante
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