Fermamente intenzionata a riscattare l’inopinato passaggio a vuoto sul terreno di gioco del Primavalle, accusato nella prima giornata di Campionato, l’ambiziosa Indomita Pomezia fa la voce grossa davanti ai propri sostenitori, regola di misura il PGS Dragon City (2-1) e ingrana la marcia giusta con una settimana di ritardo. Il risultato finale, statistiche alla mano, non rende pienamente giustizia ai pometini, che avrebbero meritato di chiudere l’incontro, per la mole di gioco prodotta, con un bottino di gol più ampio. Mister Leonardo Aiello si affida al consolidato 4-4-2, propone Grossi in porta e schiera una difesa a quattro composta, da destra verso sinistra, da Mugnaioli, Bertini, Messina e Recine. Il tecnico rossoverde, inoltre, affida le chiavi della manovra al duo Di Giovanni-Pelagalli, coadiuvato sulle fasce da Lascialfari e Colelli, entrambi disciplinati a dar manforte alla coppia d’attacco Zullo-Zanotti. Gli aciliensi, guidati da capitan Ferri, adottano un modulo speculare: Aiello e Daniele sono i terminali offensivi. Sin dai primi minuti di gioco, la formazione pometina mostra con decisione la volontà di lasciarsi alle spalle il brutto ko di Primavalle. Per la prima occasione degna di nota della gara, infatti, si deve attendere appena un giro di orologio: cross dell’ex gieffino Colelli dalla fascia, Zanotti svetta più in alto di tutti, ma la sfera finisce fuori di poco. L’esperto attaccante pometino ci riprova dieci minuti più tardi. Questa volta con il destro dal limite dell’area: la palla lambisce l’incrocio dei pali e si spegne sul fondo. Poco più tardi, invece, l’ottimo Zullo, di gran lunga il migliore in campo, sfiora il primo centro stagionale. Il giovane trequartista rossoverde entra in area, ma perde l’uno contro uno con l’attento Di Iacovo, bravo a sua volta a gettarsi sui piedi dell’attaccante e a sbrogliare una situazione piuttosto delicata. Queste prime occasioni mettono in luce tutte le difficoltà del pacchetto arretrato capitolino, decisamente in difficoltà contro il rapido fraseggio imbastito dalla compagine capitanata da Messina. Al quarto d’ora, tutto sommato, gli sforzi dei ragazzi del presidente Padula trovano la giusta ricompensa. Ancora Zullo, al termine di una pregevole azione corale, si presenta tutto solo in area di rigore avversaria, prende la mira e, con un preciso pallonetto, beffa l’incolpevole Di Iacovo. Il match, a quel punto, si attesta su ritmi più bassi. Per vedere una reazione da parte del Pgs Dragon City, di conseguenza, bisogna attendere la mezzora. Gallinica, da fuori area, impegna severamente Grossi, il quale fa buona guardia e conserva inviolata la propria porta. Sul finale di frazione, invece, i pometini hanno una ghiotta occasione per incrementare il vantaggio. A seguito di un contropiede orchestrato alla perfezione, il grintoso Colelli si invola in solitaria verso la porta avversaria, ma si vede negare la gioia del primo gol in rossoverde, a pochi passi dal portiere, dal ritorno in scivolata di Imperato, bravo ad evitare il peggio alla sua squadra. Al rientro in campo dagli spogliatoi, Mister Aiello capisce che bisogna chiudere al più presto l’incontro per evitare brutte sorprese. Pronti-via e la squadra pometina, per nulla appagata dal minimo vantaggio, si getta con forza in avanti alla ricerca del gol e, nei primissimi minuti, sfiora due volte la marcatura con Lascialfari, il quale fallisce in entrambi i casi l’uno contro uno con Di Iacovo e consente agli avversari di restare in partita. Le occasioni sprecate assumono i contorni della beffa intorno al sesto giro di orologio. Il Pgs Dragon City, al primo sussulto del secondo tempo, perviene al pareggio. Tale marcatura, tuttavia, è viziata da un episodio a dir poco controverso. Il direttore di gara decreta inizialmente un calcio di punizione nella zona mediana ai pometini, ma torna sui suoi passi invertendone la destinazione. Il generoso Ferri, a quel punto, rimette velocemente la palla in gioco e, approfittando del mal posizionamento dei rossoverdi, saliti oltre la metà campo proprio per sfruttare il calcio da fermo, favorisce la corsa di Aiello, il quale aggredisce lo spazio vuoto e trafigge Grossi con un gran sinistro dal limite dell’area. Il pareggio, in ogni modo, non sposta gli equilibri in campo. I pometini si fanno ancora preferire agli aciliensi soprattutto in termini di possesso palla. Per il gol del sorpasso, tuttavia, si deve attendere il venticinquesimo minuto. L’Indomita Pomezia raddoppia su punizione dalla trequarti campo. Nonostante la distanza assai proibitiva, Bertini decide ugualmente di calciare in porta. Il granitico difensore pometino lascia partire una staffilata di rara potenza e precisione che, complice una traiettoria carica d’effetto, coglie impreparato l’estremo difensore avversario, il quale non può far altro che accompagnare con lo sguardo la sfera in rete. Quando ormai tutto lasciava presagire a un finale di gara in discesa, la squadra di Aiello si complica i propri piani. Lo stesso Bertini, reo di aver discusso animosamente con un avversario, viene spedito anzitempo negli spogliatoi. Colelli e soci, di conseguenza, si trovano costretti a giocare l’ultimo quarto d’ora in dieci contro undici. Agevolati nel proprio compito dalla superiorità numerica, la compagine capitolina si getta con coraggio in avanti alla ricerca del pari, ma la retroguardia pometina fa buona guardia e difende fino al termine il prezioso risultato. L’Indomita Pomezia, dunque, conquista i primi tre punti in campionato, si attesta nella zona centrale della classifica e mette nel suo mirino le squadre che si sono staccate meglio dai blocchi di partenza.
Luca Mugnaioli
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