La scelta dello staff dirigenziale del Nettuno di puntare su Marco D’Ambra per dare una sferzata al proprio ruolino di marcia sta dando i frutti sperati. Dopo aver pareggiato con il punteggio a occhiali la sfida esterna con l’Indomita Pomezia, la formazione verdeblu spartisce la posta in palio, tra le mura amiche del Masin, con il temuto Grottaferrata (1-1), ottiene il secondo risultato utile consecutivo e dimostra, contro una delle compagini tecnicamente più attrezzate del girone, di avere intrapreso la strada giusta. Nanni e compagni, statistiche alla mano, hanno denotato notevoli progressi sia sotto il profilo del gioco che per quanto concerne la condizione fisica rispetto alla sfida del Comunale di Pomezia. Logicamente è ancora presto per fantasticare con la mente, ma se i tirrenici continueranno a lavorare con questa professionalità e spirito di sacrificio hanno tutte le carte in regola per uscire fuori alla distanza e centrare la riconferma nella categoria, obiettivo primario del sodalizio verdeblu. Fermamente intenzionato a recuperare in fretta il terreno perduto nelle prime quattro giornate di campionato, il Nettuno comincia la gara a spron battuto e, al quarto d’ora, trova il pertugio giusto per scardinare la solida retroguardia avversaria per merito di Tommasi, il quale indovina l’incrocio dei pali con una splendida conclusione da fuori area. Il Grottaferrata riordina immediatamente le idee, avanza il baricentro e, alla mezzora esatta, perviene al pareggio con Gubinelli, abile a sfuggire alle grinfie dei difensori rivali e a finalizzare, con un comodo tap-in nei pressi del secondo palo, un’azione impostata sulla corsia laterale. Successivamente il match prosegue sotto il segno dell’equilibrio: tirrenici e castellani si affrontano a lungo nella zona centrale del campo. La squadra allenata da D’Ambra, tutto sommato, chiude in crescendo la sfida del Masin, si spinge con maggiore insistenza in avanti e prova a spostare l’ago della bilancia dalla propria parte nell’ultimo quarto d’ora di gioco. I verdeblu, però, non sono assistiti dalla buona sorte e, per ben due volte, si vedono negare la gioia del gol dal palo della porta difesa da Di Stefano. La compagine tirrenica, nel primo caso, mette i brividi agli avversari con De Carolis, il quale coglie in pieno il montante da distanza ravvinata. L’occasione più nitida, tutto sommato, si registra a tre minuti dalla conclusione. Il Nettuno, usando un termine tennistico, usufruisce del classico match-point con Capolei, il quale ha la possibilità di colpire di testa a pochi passi dalla linea di porta, a seguito di un perfetto cross di Laudante, ma non riesce a piazzare la stoccata vincente, si vede respingere la conclusione dal palo e, per forza di cose, costringe la sua squadra a mettere in carniere un solo punto.
Antonio Gravante
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