Un micidiale uno-due griffato da Dell’Aguzzo-Frasca, nel momento topico della ripresa, consente alla matricola Nettuno di infliggere la seconda sconfitta consecutiva in Campionato alla capolista Serpentara Bellegra Olevano (2-1), riprendere la retta via dopo il passaggio a vuoto di Monte San Giovanni Campano e balzare prepotentemente nella zona medio-alta della classifica con undici punto all’attivo, frutto di un ruolino di marcia di tre vittorie, due pareggi e altrettante sconfitte. La formazione verdeblu, statistiche alla mano, ha disputato una prova collettiva maiuscola e ha ribadito sul campo di avere i requisiti per puntare a qualcosa di più importante della semplice salvezza, obiettivo primario stagionale sbandierato ai quattro venti dai vertici dirigenziali tirrenici. Costretto a fare di necessità virtù a causa dell’indisponibilità di tutti e quattro gli attaccanti di ruolo (soltanto Paolo Loria parte dalla panchina n.d.d.), mister Flavio Catanzani vara un undici di partenza inedito formato addirittura da sei giocatori in età di Lega e cinque elementi esperti. Il trainer nettunese, per l’occasione, si trova costretto ad adottare un 4-3-2-1 con Ranone come vertice basso del centrocampo, il binomio Frasca-Dell’Aguzzo ad agire sulla trequarti e in avanti il baby Rosati. Nonostante la situazione di emergenza, Il Nettuno scende in campo senza alcun timore reverenziale e, dopo cinque minuti, sfiora la marcatura con Ranone, il quale calcia di collo pieno dai vetri metri e si vede negare la gioia del gol da un prodigioso Petrucci, abile a rifugiarsi in corner con l’aiuto della traversa. La prima della classe, poco più tardi, prova a replicare ai tirrenici con Di Fazio, che prova a far breccia nella difesa verdeblu, ma viene contrato in angolo dall’ottimo Scardola. Dopo una ventina di minuti giocati in prevalenza a centrocampo, la squadra di Catanzani mette i brividi agli avversari sempre con Ranone, il quale tenta nuovamente la conclusione da fuori area, ma in questo caso spedisce la sfera di poco a lato della porta difesa da Petrucci. In chiusura di primo tempo, tutto sommato, si registra un episodio degno di nota per parte. Il Serpentara Bellegra Olevano ha una buona chance con Petrangeli che, favorito da una leggera deviazione di un difensore, costringe Giudice alla parata in due tempi. I verdeblu, invece, rispondono alla squadra di Lucidi con capitan Frasca, il quale nota il portiere rivale leggermente fuori dai pali, calcia direttamente in porta dal cerchio di centrocampo, ma non inquadra per poco il bersaglio grosso. Fermamente intenzionato a fare bella figura di fronte a una delle big del girone, il Nettuno comincia la ripresa con la giusta determinazione e, dopo pochissimi minuti, sfiora la marcatura con Dell’Aguzzo, il quale prova a spezzare l’equilibrio con un pregevole colpo di testa in tuffo, a seguito di una conclusione di Porcari respinta dal portiere, ma non riesce a piazzare la stoccata vincente. La sfera termina di poco a lato. Trascorrono pochi giri di lancette è la squadra di Catanzani imbastisce un’altra occasione degna di nota: il baby Mancini, sugli sviluppi di una rimessa laterale, si esibisce in un elegante “stop e tiro”. Buona l’intenzione, imprecisa la mira. Il Serpentara Bellegra Olevano, a sua volta, nella fase centrale del tempo, alza leggermente il ritmo e ha una buona chance con Barile. L’esperto attaccante costringe Giudice alla presa in due tempi. La gara, invece, si sblocca a dieci minuti dalla conclusione per merito di Dell’Aguzzo, il quale gira di testa in fondo al sacco un corner calciato dal solito Frasca e regala il vantaggio al Nettuno. La formazione tirrenica, galvanizzata nel morale, tre minuti più tardi, va a segno per la seconda volta grazie allo stesso Frasca, il quale indovina l’incrocio dei pali con una splendida conclusione dalla trequarti campo. L’estremo difensore rivale, di conseguenza, non può fare altro che raccogliere per la seconda volta, nel giro di breve tempo, la sfera in fondo al sacco. Pungolato nell’orgoglio, il Serpentara Bellegra Olevano si rimbocca le maniche e, in piena zona Cesarini, accorcia le distanze con Fazi, bravo ad infilare Giudice con un preciso diagonale al termine di un rapido ribaltamento di fronte. Il direttore di gara, subito dopo, decreta ben sei minuti di recupero. Il Nettuno, nonostante il notevole extra-time stabilito dal fischietto capitolino, gestisce senza soverchie difficoltà il minimo vantaggio sino al triplice fischio, si toglie la soddisfazione di fare una vittima illustre e si attesta, con pieno merito, in una posizione di classifica di assoluto prestigio.
Antonio Gravante
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