Ennesima battuta d’arresto del mese di ottobre. Penalizzato oltremisura dalle concomitanti defezioni degli squalificati Panella, Scacchetti, Matteo Tortora e degli infortunati Tajarol e Di Nezza, il Pomezia Calcio tradisce le attese della vigilia nell’ottava giornata di campionato, issa bandiera bianca di fronte ai propri sostenitori al cospetto di un quadrato Morolo (0-1) e, per forza di cose, continua a ricoprire un ruolo di inseguitore delle battistrada Virtus Nettuno Lido, Team Nuova Florida e Audace Sanvito Empolitana. I risultati conseguiti sugli altri campi del girone, tutto sommato, sono stati favorevoli alla formazione del presidente Cerusico. Martinelli e soci continuano ad accusare soltanto una lunghezza di ritardo dalla vetta della graduatoria. Il Morolo si presenta al Comunale senza alcun timore reverenziale e, nei primi otto minuti, va due volte pericolosamente alla conclusione con Bispuri e Burgueno. Il primo calcia dai venticinque metri e costringe Del Moro a una bella parata in presa bassa, mentre il secondo, agevolato da un rimpallo favorevole, fallisce il bersaglio grosso dall’interno della’area. La formazione rossoblu imbastisce la prima azione importante della gara, al decimo minuto, con Fanasca, il quale sfiora il palo alla destra di Palombo con una conclusione di collo pieno dal limite dell’area. I pometini continuano a fare la partita e, poco prima della mezzora, sfiorano la marcatura con Gamboni. Il numero sette rossoblu, servito in profondità da Prevete, calcia in porta da posizione leggermente defilata, ma trova l’opposizione dell’attento Palombo. Dal susseguente tiro dalla bandierina, la squadra di Gagliarducci non riesce a sbloccare il punteggio per mera sfortuna: Martinelli svetta in area più alto di tutti, colpisce di testa, ma la sua conclusione si stampa sulla traversa. Il Pomezia Calcio, qualche giro di lancette più tardi, colleziona l’occasione più nitida da gol del primo tempo: Paglia spedisce clamorosamente la sfera sopra la traversa con l’estremo difensore ciociaro fuori causa. Il copione della gara non cambia nelle battute iniziali della ripresa. La compagine pometina si affida alle conclusioni dalla distanza. Gli esperti Prevete e Giannone, in rapida successione, trovano puntuale alla presa l’attento Palombo. L’episodio chiave della gara si registra al nono minuto. L’arbitro, su segnalazione del proprio collaboratore, assegna ai ragazzi di Campolo un calcio di rigore per un presunto fallo di mano commesso in piena area da Giannone. I pometini contestano in massa tale decisione, ma il fischietto di Formia non torna sui suoi passi. Sul punto di battuta si presenta Bergueno, il quale infila Morgante e regala il vantaggio alla sua squadra. La compagine rossoblu, a quel punto, moltiplica gli sforzi nella speranza di rientrare in partita e, a metà periodo, mette i brividi agli avversari con Martinelli. L’esperto difensore centrale tenta il colpo di testa, sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, ma non riesce a piazzare la stoccata vincente: la sfera termina di poco sopra la trasversale. I ragazzi di Gagliarducci, intorno alla mezzora, gettano alle ortiche un’altra ghiotta opportunità con Gallo, il quale prova a sfruttare al meglio un cross dalla sinistra di Castrogiovanni, ma da posizione più che favorevole spedisce di testa il pallone tra le braccia di Palombo. Giannone e soci, nelle battute finali del match, provano generosamente a rientrare in partita e allo scadere reclamano un penalty per un contatto tra Gamboni e Manni. L’arbitro in questo caso non ravvisa gli estremi per l’assegnazione della massima punizione. Il Pomezia Calcio, nei restanti minuti di gioco, non riesce a scardinare il bunker difensivo ciociaro e, tra la delusione dei propri sostenitori, incassa la terza sconfitta consecutiva casalinga tra campionato e Coppa Italia.
Antonio Gravante
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