L’Unipomezia non conosce mezze misure in questa fase del campionato. Dopo aver centrato l’accoppiata vincente, negli ultimi centottanta minuti, con la Vis Artena e il Tolfa, la squadra allenata da Cangiano paga dazio sul rettangolo di gioco dell’Astrea (2-1), compagine che in virtù di tale risultato si è guadagnata sul campo l’appellativo di bestia nera delle pometine per aver eliminato il Pomezia Calcio dalla Coppa Italia, manda giù il quarto boccone amaro in campionato e si allontana a sei lunghezze dalla neocapolista Ladispoli, cinica a sua volta a sfruttare al meglio lo scontro diretto con la Città di Ciampino per balzare al primo posto solitario in classifica. Il verdetto del campo, tutto sommato, punisce eccessivamente i pometini, che hanno sviluppato una notevole mole di gioco, ma hanno peccato di cinismo al momento della conclusione in porta. La gara comincia subito su ritmi elevati. La compagine ministeriale, al quinto giro di orologio, imbastisce la prima azione degna di nota con Di Iorio, il quale tenta la stoccata vincente in scivolata, a seguito di una conclusione di Fratini, ma da pochi passi spedisce la sfera sopra la traversa. L’Unipomezia risponde ai rivali di turno con un contropiede lineare. Il generoso Tozzi mette in movimento Delgado, che a sua volta favorisce l’inserimento di Ciaramelletti, la cui conclusione viene messa in corner da Placidi. La squadra di Cangiano non molla la presa e, a metà tempo, sfiora il vantaggio sempre con Ciaramelletti. Il numero diciotto, a seguito di un bello spunto personale di Delgado, calcia di destro dall’interno dell’area, ma si vede negare la gioia del gol dal palo. La gara si sblocca in maniera piuttosto occasionale due minuti prima della mezzora. L’Astrea passa a condurre per merito di Di Benedetto, il quale si incarica della battuta di una punizione dalla sinistra con il chiaro intento di sfruttare le doti aeree dei propri compagni. La sfera, però, a causa del forte vento, assume una traiettoria beffarda che non lascia scampo a Santi. L’Unipomezia, nell’ultimo terzo di primo tempo, prova a raddrizzare le sorti della gara, ma la difesa ministeriale fa al meglio il proprio dovere e permette a Placidi di non essere mai chiamato seriamente in causa. La ripresa comincia sotto il segno dell’Astrea, che mette i brividi ai pometini con Di Iorio, il quale costringe Santi a una provvidenziale respinta. Scampato il pericolo, l’Unipomezia pareggia i conti con una bella giocata per vie verticali: Savone serve in profondità il solito Tozzi, il quale trafigge Placidi proteso in uscita con un delizioso colpo da sotto e si conferma uno dei migliori realizzatori della categoria. La gara, a quel punto, sale ulteriormente di tono. Le due squadre provano a fare bottino pieno. A trovare la giocata giusta è la squadra guidata da Mastrodonato, che passa in vantaggio per merito di Di Iorio, che ben appostato nel cuore dell’area finalizza comodamente una bella giocata individuale di Ciolli. L’Unipomezia, nei restanti minuti di gioco, prova a salvare il salvabile. Buona volontà, però, non fa rima con rimonta. I ragazzi del presidente Valle accusano un pesante passaggio a vuoto e, a dispetto dei buoni propositi della vigilia, perdono leggermente contatto dalle prime della classe.
Antonio Gravante
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