L’Aprilia Racing Club bagna nel migliore dei modi l’esordio stagionale sul terreno amico del “Quinto Ricci”. La formazione allenata dal confermatissimo Mauro Venturi, facendo leva su una crescente intesa tra tutti gli effettivi, si aggiudica di larga misura il “test match” con la Cynthia (3-0), riceve unanimi consensi dagli addetti ai lavori e prosegue sotto i migliori auspici la marcia di avvicinamento al debutto in Coppa Italia, previsto ad inizio settembre tra la vincente del confronto dell’Anco Marzio tra l’Ostia Mare e il Budoni. Le rondinelle esercitano un maggior possesso palla nel corso del primo tempo, ma non riescono a forzare il bunker difensivo avversario. A mettere per primi in apprensione la squadra guidata da Rughetti sono Corvia e Cola, i quali non inquadrano di poco lo specchio della porta. La Cynthia, poco più tardi, risponde ai padroni di casa con Cecchetti, il quale costringe Saglietti a un intervento dall’elevato coefficiente di difficoltà. L’ultimo episodio di rilievo del primo tempo e sempre di marca apriliana. Il generoso Corvia si vede negare la gioia del gol dal bravo Orlandi. L’Aprilia Racing Club, dopo l’intervallo, rientra in campo decisa a far valere la maggiore caratura tecnica e, in apertura di ripresa, sblocca il punteggio con l’ex professionista Corvia, il quale deposita la sfera in fondo al sacco con un rasoterra di rara precisione e potenza. La compagine di Venturi continua a fare la partita e, nella fase centrale del tempo, trova per la seconda volta la via del gol con il neoentrato Lillo, il quale iscrive anche il proprio nome a referto con una splendida conclusione di prima intenzione. La formazione pontina, poco più tardi, chiude definitivamente i conti con il bomber Corvia, il quale finalizza dall’interno dell’area una bella giocata imbastita dal terzetto composto da Lillo, Oliveira e Titone, realizza la prima doppietta davanti ai propri tifosi e consente all’Aprilia Racing Club di proseguire sulle ali dell’entusiasmo la marcia di avvicinamento alle gare ufficiali stagionali.
Antonio Gravante
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