La capolista Nettuno non poteva fare una scelta migliore per risolvere il problema del gol. Trascinata da un incontenibile Laghigna, prelevato nei giorni scorsi dai cugini del Dilettanti Falasche, la squadra verdeblu batte a domicilio un coriaceo Tolfa (2-4), torna a riassaporare il dolce gusto della vittoria, dopo tre pareggi consecutivi, e si conferma in perfetta solitudine in vetta alla graduatoria con un punto di vantaggio sull’Almas Roma e ben tre sulla coppia Santa Marinella-Città di Fiumicino. Il trainer tirrenico, come suo solito, si affida al 4-3-3 e propone in avanti Paolo Loria, il bomber Laghigna e capitan Frasca. Il primo episodio di rilievo della gara è dei collinari: Pastorelli prova la conclusione in porta dalla trequarti campo, ma Giudice si fa trovare puntuale alla presa. La formazione vedeblu, nei minuti seguenti, risponde agli avversari con Paolo Loria e Laghigna. Il primo colpisce l’esterno della rete da posizione favorevole, mente il centravanti, sugli sviluppi di un cross di Porcari, pecca di cinismo e facilita il compito a Izzi, che a sua volta si limita a un intervento di ordinaria amministrazione. La gara, tutto sommato, prosegue su ritmi elevati. Il Tolfa ha una buona chance con Compagnucci che, servito in profondità da Pastorelli, si esibisce in una splendida esecuzione in corsa, ma Giudice si distende in tuffo e si rifugia in corner. Tale episodio, alla resa dei conti, fa da preludio al vantaggio dei collinari. La squadra allenata da Stampigioni, poco più tardi, sblocca il punteggio con lo stesso Compagnucci, il quale non si lascia sfuggire la seconda occasione propizia e infila Giudice con un millimetrico diagonale. Sotto nel punteggio, i ragazzi di Catanzani hanno una rabbiosa reazione e, tre minuti più tardi, pervengono al pareggio con il neoacquisto Laghigna, il quale sfrutta al meglio un lungo lancio dalle retrovie di Massari, addomestica alla perfezione la sfera a trequarti campo e trafigge Izzo proteso in uscita. L’ex attaccante del Dilettanti Falasche, sulle ali dell’entusiasmo, si ripete a metà frazione, sfrutta al meglio un assist al bacio di Frasca, fa centro da pochi passi e indirizza il match nei binari giusti per la propria squadra. Colpito nell’orgoglio, il Tolfa ha una rabbiosa reazione e, sul susseguente ribaltamento di fronte, sfiora la parità con Marconi, il quale gira di testa un cross di Marcucci, ma si vede negare la gioia del gol da un prodigioso Giudice, bravo a sventare la minaccia con un provvidenziale intervento in controtempo. A trovare la via della rete, invece, ė ancora il Nettuno. Il merito ė di capitan Frasca, il quale trasforma magistralmente una punizione dal limite dell’area, incastra la sfera sotto l’incrocio dei pali e si toglie la soddisfazione di fare centro su palla inattiva per la quinta volta stagionale. A ridosso dell’intervallo, il Tolfa ha una buona occasione con Compagnucci, il quale costringe l’attento Giudice a una parata di media difficoltà. Ad inizio ripresa, invece, si registra la quinta marcatura dell’incontro. I collinari si riportano sotto nel punteggio in maniera piuttosto fortunosa: Massimi devia leggermente una conclusione di Compagnucci, elude l’intervento di Giudice e realizza la più classica delle autoreti. Consapevole della propria forza, la capolista non si scompone più di tanto per la veemente reazione degli avversari, riprende in mano le redini della gara e, nella fase centrale del tempo, cala il poker di gol con lo scatenato Laghigna, il quale sfrutta al meglio una sontuosa apertura di Porcari, trafigge Izzi con una splendida esecuzione al volo e si conferma un acquisto veramente azzeccato. La prima forza del girone, poco dopo la mezzora, va vicinissima alla quinta rete con Frasca, il quale calcia la classica “maledetta” su calcio piazzato, ma si vede strozzare in gola la gioia della doppietta dalla traversa. Il Nettuno, nei restanti minuti di gioco, gestisce con piglio autoritario la situazione favorevole, colleziona il quattordicesimo risultato utile su altrettante gare di campionato disputate e continua guardare, con pieno merito, tutte le avversarie dall’alto in basso.
Antonio Gravante
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