Un punto tanto per cominciare. Il Nettuno del binomio D’Agostino-Tommasi archivia con un pareggio a occhiali la sfida casalinga con il Colleferro (0-0) e dimostra contro una squadra di assoluto valore come quelle allenata da Cangiano di aver gettato le basi per aprire un nuovo ciclo vincente. I verdeblu nel primo tempo si limitano più che altro a trovare il giusto equilibrio tra i reparti, mentre nella ripresa alzano gradualmente il ritmo, imbastiscono alcune manovre corali piuttosto lienari, ma non riescono a spostare l’ago della bilancia dalla propria parte per la poca lucidità sotto porta. Il Colleferro ha un buon approccio alla gara e, grazie al prezioso apporto degli elementi più rappresentativi, esercita un leggero dominio territoriale. La squadra di Cangiano, taccuino alla mano, costruisce la principale azione di rilievo dei primi quarantacinque minuti di gioco con Fazi. L’ex attaccante del Serpentara, smarcato in piena area da un perfetto assist di Compagnone, pecca di cinismo e, da posizione più che favorevole, spedisce la sfera sopra la trasversale della porta custodita da Remunan. Il Nettuno, dal canto suo, imbastisce alcune azioni di pregevole fattura, ma non riesce a trovare i varchi giusti per andare pericolosamente alla conclusione. L’estremo difensore rossonero Petrucci, di conseguenza, viene chiamato in causa soltanto per interventi di ordinaria amministrazione. La ripresa, tutto sommato, prosegue sulla falsariga del primo tempo. Le due contendenti si affrontano in prevalenza a centrocampo. I ragazzi del binomio D’Agostino-Tommasi, alla resa dei conti, hanno tre volte la possibilità di spostare l’ago della bilancia dalla propria parte. Il più pericoloso si rivela Salvini, il quale mette due volte in apprensione la difesa avversaria. Il centrocampista, nel primo caso, si vede negare la gioia del gol da un prodigioso intervento in tuffo di Petrucci, mentre nel secondo, sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, arriva un attimo in ritardo per piazzare la stoccata vincente. La terza occasione importante, infine, capita a Damiani. Il numero nove verdeblu non trova il pallone a pochi passi dalla linea di porta e getta alle ortiche la possibilità di timbrare il classico cartellino nella prima gara ufficiale stagionale. Il Nettuno, dunque, esce dal campo con un punto in tasca più che meritato. La squadra allenata da Salvini, alla luce dell’autentica rivoluzione sia societaria, tecnica e dell’organico operata nel corso dell’estate, ha validi motivi per guardare al futuro con maggiore ottimismo. Il pareggio conseguito con il Colleferro rappresenta un buona base di partenza.
Antonio Gravante
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