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Città di Pomezia, sconfitta-beffa al Divino Amore

0056 CITTA' DI POMEZIA Prima Categoria FUSCO GIOVANNI

Una vera e propria beffa. Quando ormai non aspettava altro che il triplice fischio dell’arbitro per passare alla cassa a riscuotere un prezioso punto e dare un seguito al pareggio conseguito all’esordio contro i cugini dell’Airone Ardea, la Città di Pomezia si arrende al quarto e ultimo minuto di recupero alla matricola Virtus Divino Amore (2-1), incassa una sconfitta piuttosto immeritata e manda giù il primo boccone amaro del campionato. La gara, statistiche alla mano, si è decisa dagli undici metri. Il signor Forcone di Roma, infatti, ha decretato tre calci di rigore, tutti regolarmente trasformati dai tiratori scelti delle due squadre. Quello decisivo, molto contestato da capitan Crisafulli e compagni, pochi secondi prima del triplice fischio. Mister Vignaroli, anche nella seconda gara ufficiale stagionale, si affida al sempre più convincente 4-2-3-1, ma per cause di forza maggiore apporta alcune modifiche allo “starting eleven” rispetto all’incontro di domenica scorsa. Il trainer rossoblu inserisce Asetta al posto dell’infortunato Sorani, mentre l’esperto Castiello sostituisce Simone Caprioli, appiedato per un turno dal Giudice Sportivo. Il match stenta a decollare nei primi minuti: le due contendenti si studiano a lungo e badano più che altro a individuare i punti deboli della squadra rivale. Non se ne accorge soltanto il direttore di gara della calma che regna al “Millevoi” e, nel giro di dieci minuti, ammonisce prima Mazza per proteste e, poco più tardi, Lemmo a causa di un normale fallo di gioco. La prima vera occasione degna di nota è di marca capitolina: Ricciardulli prova la conclusione in porta, ma viene contrato efficacemente da Alessandro Caprioli, bravo a sbrogliare una situazione piuttosto delicata. La compagine del Santuario, a metà frazione, mette nuovamente in apprensione il pacchetto arretrato pometino con Mosciatti, il quale pennella un perfetto cross al centro dell’area, ma nessuno dei suoi compagni si fa trovare puntuale all’appuntamento per piazzare la stoccata vincente. Sul susseguente ribaltamento di fronte, invece, la Città di Pomezia passa in vantaggio. L’azione prende corpo da un’iniziativa personale di Faticanti, il quale entra in area, protegge bene la sfera, ma viene atterrato dal centrale di difesa Persiano. L’arbitro non ha dubbi e decreta la massima punizione tra le vibranti proteste dei capitolini. Nonostante la media del cinquanta per cento di realizzazione dagli undici metri fatta registrare nella prima giornata, sul dischetto si presenta anche questa volta lo specialista Fusco, il quale trafigge Egizi con una perfetta rasoiata a filo d’erba e regala il vantaggio alla sua squadra. La Virtus Divino Amore, a quel punto, ha una rabbiosa reazione e, dopo un solo giro di lancette, si rende pericolosa con Diotallevi, il quale prova a sfondare sul fronte di destra dello schieramento pometino. Sulla traiettoria, però, si inserisce Asetta, che devia la sfera con il corpo verso la propria porta e sfiora la più classica delle autoreti. Successivamente la Città di Pomezia replica agli avversari di turno con un’azione personale di Faticanti. L’attaccante fa breccia sulla corsia di destra, si accentra e, quasi da fondo campo, azzarda un’improbabile tiro che termina poco distante del primo palo della porta difesa da Egizi. A un minuto dall’intervallo, alla resa dei conti, si ripete il copione di domenica scorsa. Da una rimessa laterale sulla destra, la palla viene controllata da Fazio, che effettua un cross teso nel cuore dell’area. Intervengono contemporaneamente di testa Asetta e Ricciardulli, ma ad avere la meglio e il difensore rossoblu, che riesce ad allontanare il pallone. Sembra un’azione regolare, ma non è dello stesso avviso il direttore di gara, che ravvede un contatto falloso del centrale di Vignaroli e fischia il secondo rigore della giornata. Ad incaricarsi della trasformazione del tiro dagli undici metri è lo stesso Ricciardulli, il quale non lascia via di scampo a Crisafulli, che a sua volta tocca la sfera, ma non riesce ad evitare la marcatura. Le due formazioni, di conseguenza, vanno al riposo sul risultato di parità. Al rientro sul terreno di gioco è Mosciatti a esaltare le doti di Crisafulli, che evita il peggio con un’uscita alla disperata sui piedi dell’attaccante capitolino. Passano soltanto cinque minuti e stavolta è Castiello ad avere l’occasione giusta per spostare l’ago della bilancia a favore della Città di Pomezia. L’esterno di sinistra rossoblu, a seguito di un errato disimpegno del proprio marcatore, non riesce a piazzare il tap-in vincente e spedisce la palla sul fondo. La Virtus Divino Amore, invece, ha un’altra buona chance al termine di una pregevole azione corale, ma Crisafulli blocca con un’uscita alta un pericoloso cross dal fondo e toglie letteralmente la sfera dalla testa di Patacconi. Il numero uno rossoblu è ancora più determinante, a ridosso della mezzora, quando si ritrova a tu per tu con Ricciardulli. L’estremo difensore pometino, con grande mestiere, aspetta la mossa dell’attaccante, si oppone con il corpo alla sua conclusione ravvicinata e sventa la minaccia. A dieci dal termine, invece, è la squadra di Vignaroli ad avere un’altra chance importante con Puxeddu, il quale costringe Egizi a una provvidenziale deviazione in angolo. Il vero capolavoro, tutto sommato, il numero uno di casa lo compie poco più tardi quando nega la gioia del gol a Mazza, terminale offensivo di una bella manovra impostata da Dabovic e proseguita da Gianfrancesco e Faticanti. Lo stesso Mazza, subito dopo, sfiora l’incrocio dei pali con un gran tiro da fuori area alla destra di Egizi e ribadisce sul campo, anche in considerazione della prodezza balistica realizzata nel derby con l’Airone Ardea, di avere le giuste motivazioni per disputare una stagione da protagonista. I ragazzi di Gioacchini, in ogni modo,  non stanno a guardare e replicano ai rossoblu con il nuovo entrato Cicero, che prima si esibisce in un’azione personale dribblando tre difensori in sequenza e, poi, arrivato sul fondo, crossa basso al centro dell’area, ma nessuno dei suoi compagni intuisce le sue intenzioni. L’azione, di conseguenza, sfuma senza particolari patemi d’animo per i pometini. Quando ormai il pareggio sembrava inevitabile, la Città di Pomezia subisce la seconda e decisiva rete dai capitolini al quarto e ultimo minuto di recupero. Il grintoso Cicero semina il panico sulla corsia destra e prova a servire al centro dell’area le proprie punte. Il difensore Asetta, suo malgrado, tocca involontariamente il pallone con un braccio poco staccato dal corpo. Il fischietto capitolino, per la terza volta, decide di applicare la pena più severa, decreta il penalty ed espelle il difensore a causa del secondo cartellino giallo. Dopo le vibranti quanto inutili proteste dei ragazzi di mister Vignaroli, l’esperto Mosciatti sistema il pallone sul dischetto e trafigge Crisafulli alla sua sinistra con una precisa staffilata a fil di palo. Neanche il tempo di mettere la palla al centro che arrivano come un pesante macigno i tre fischi finali. I pometini, per forza di cose, incassano una sconfitta-beffa, ma escono decisamente dal campo a testa alta per aver dimostrato, contro una squadra molto quadrata come la Virtus Divino Amore, di sapere stare in campo anche se alcuni meccanismi del gioco di mister Vignaroli devono essere ancora oleati alla perfezione. La Città di Pomezia, di conseguenza, ha validi motivi per guardare al futuro con rinnovato ottimismo. E da domenica torna anche il bomber Natoli, il quale darà sicuramente un consistente contributo visto la splendida esperienza dello scorso anno con la casacca della Nuova Florida nel Campionato di Promozione.

Luciano Risa

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