Fila tutto storto al Nettuno nella tana del Monte San Giovanni Campano. La formazione allenata da Catanzani, come al solito, disputa una prova collettiva generosa, ma a fare bottino pieno è la compagine frusinate, abile a spostare l’ago della bilancia dalla sua parte grazie al cinismo di Gatti e Lombardi, i quali hanno avuto il merito di capitalizzare al massimo due delle poche occasioni degne di nota costruite dalla propria squadra nell’arco dei novanta minuti di gioco. Capitan Frasca e compagni, invece, non possono fare altro che mordersi le mani per aver incassato, esclusivamente a causa di una lunga serie di episodi sfavorevoli, una sconfitta piuttosto evitabile. Motivato al punto giusto a prolungare la striscia positiva, il Nettuno parte subito forte, ma dopo quattro minuti, si vede abbattere una brutta tegola nei suoi confronti. Il talentuoso Paolo Loria, pedina inamovibile dello scacchiere verdeblu, viene contrastato con le cattive maniere da Sciucco. Salvini e soci, di conseguenza, chiedono l’espulsione del difensore ciociaro per il brutto intervento commesso al proprio compagno, ma il direttore di gara preferisce non usare il pugno di ferro ed estrae soltanto il cartellino giallo. L’attaccante tirrenico, visibilmente dolorante, prova a stringere i denti, ma dopo aver testato per alcuni minuti le proprie condizioni fisiche chiede il cambio. Mister Catanzani, però, non ha neanche il tempo di effettuare la sostituzione che il Monte San Giovanni Campano passa a condurre con il bomber Gatti. Il prolifico attaccante, con grande mestiere, lascia sul posto Scardola, a seguito di un passaggio filtrante dalla corsia destra, e da pochi passi infila l’incolpevole Giudice. Subito dopo, la squadra tirrenica effettua il cambio forzato: Monti subentra all’acciaccato Paolo Loria. Sulle ali dell’entusiasmo, la formazione ciociara, otto minuti più tardi, fa centro anche al secondo tentativo. Il merito è di Lombardi, il quale svetta in area più alto di tutti, sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, trafigge l’attonito Giudice e consente alla sua squadra di garantirsi un discreto margine di vantaggio. Colpito nell’orgoglio, il Nettuno avanza gradualmente il raggio d’azione e, a metà periodo, sfiora la marcatura direttamente su calcio da fermo. Il solito Frasca indirizza la sfera sotto l’incrocio dei pali, ma l’esperto Nardozzi conserva inviolata la sua porta con uno splendido intervento plastico e si conferma uno dei portieri di maggiore affidamento dell’intera categoria. La squadra di Catanzani, in ogni modo, continua a fare la partita e, a sei minuti dall’intervallo, colleziona un’altra occasionissima da gol con il baby Salvini, il quale prova la conclusione dalla trequarti campo, ma non coglie impreparato Nardozzi, che si distende in tuffo sulla sua destra e si rifugia in corner. A riprova di un maggior possesso palla, il Nettuno, poco prima del riposo, dimezza le distanze con il solito Laghigna, il quale trova la via del gol con uno dei pezzi forte del suo repertorio. La punta verdeblu, con grande abilità, sfrutta al meglio un lungo lancio dalle retrovie di Scardola, si permette il lusso di saltare Nardozzi proteso in uscita e deposita la sfera nella porta sguarnita. La formazione tirrenica, rinfrancata dalla marcatura realizzata in chiusura di tempo, si ripresenta in campo con la ferma volontà di ristabilire la parità e, dopo sei minuti, reclama un penalty per un contatto in piena area tra Milo e Laghigna. Il Nettuno chiede vivacemente l’assegnazione del rigore, ma anche in questo caso l’arbitro è del parere opposto e sorvola sull’accaduto. La compagine verdeblu, animata da una grande voglia di rivalsa, continua a fare la partita e costringe gli avversari di turno a replicare più che altro di rimessa. Dopo una punizione leggermente imprecisa di Frasca, i tirrenici hanno una nitida opportunità da gol con Cardoni. L’ex attaccante dell’Anziolavinio, smarcato in piena area da Laghigna, viene ingannato al momento della conclusione in porta da un rimbalzo irregolare e, di conseguenza, non riesce a sfruttare al meglio l’occasione propizia. A dieci minuti dalla fine, per uno strano scherzo del destino, il Nettuno rimane in dieci: Laghigna rimedia un brutto colpo da un avversario e si trova costretto ad uscire anzitempo dal campo. Mister Catanzani, avendo effettuato pochi minuti prima il terzo cambio a sua disposizione, non ha la possibilità di attingere dalla panchina per ristabilire la parità numerica. Il Nettuno, nonostante questo episodio sfavorevole, continua a lottare con cuore e grinta su ogni pallone e, pur giocando con un uomo in meno, sfiora la parità con Monti, il quale non centra lo specchio della porta da distanza ravvicinata. La squadra di Catanzani, di conseguenza, esce dal campo a mani vuote, ma decisamente a testa alta per aver tenuto bene il campo contro una delle compagini più in forma del girone. Il risultato finale, alla resa dei conti, non è assolutamente lo specchio fedele di quanto visto nell’arco dei novanta minuti. Una spartizione della posta sarebbe stata più giusta.
Antonio Gravante
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