Il Pomezia Calcio conquista un solo punto nella doppia trasferta ravvicinata in Ciociaria. Dopo aver pareggiato in rimonta la gara di recupero con il Monte San Giovanni Campano, la formazione pometina rimedia una pesante sconfitta per mano di un cinico Cassino (4-0) e, nonostante gli ingaggi settembrini di Romondini e Bianchini, rimanda ulteriormente a data da destinarsi l’ascesa verso una posizione di classifica più consona alle proprie qualità tecnico-tattiche. Il verdetto del campo, in ogni modo, non rende assolutamente giustizia a Peri e compagni, i quali sono stati penalizzati oltremisura dall’espulsione di Papili, allontanato dall’arbitro per aver commesso fallo da ultimo uomo alla mezzora del primo tempo. I ragazzi di Punzi, pur giocando in dieci contro undici, hanno provato generosamente, nel corso della ripresa, a rientrare in partita, ma non sono riusciti a pungere negli ultimi sedici metri sia per la troppa precipitazione al tiro dei propri attaccanti che per la bravura di Agostini. Il Cassino, dal canto suo, ha allungato nel punteggio soltanto nel finale, costringendo la squadra del presidente Coculo a tornare a casa con un sconfitta piuttosto pesante nelle proporzioni. Ma andiamo con ordine. La prima parte della gara, tutto sommato, risulta di studio. Il Pomezia Calcio si fa apprezzare per una solida compattezza tra i reparti e per una buona gestione dalla sfera, ma non riesce a fornire palloni giocabili ai propri attaccanti, i quali finiscono sistematicamente nella morsa dei difensori ciociari. Il Cassino, invece, fa del cinismo la sua dote principale e, al ventesimo giro di lancette, capitalizza al massimo la prima occasione favorevole con Corsale, il quale trasforma magistralmente un calcio piazzato dal limite dell’area. L’incolpevole Santilli non può fare altro che raccogliere la sfera in fondo al sacco. Trascorrono pochi minuti e il Pomezia Calcio si complica i propri piani di rimonta: Papili commette fallo da ultimo uomo ai danni del centravanti avversario, si vede inevitabilmente sventagliare in faccia il cartellino rosso dal signor Mariani di Tivoli e costringe i suoi compagni a giocare un’ora in inferiorità numerica. La formazione pometina, tutto sommato, non ha neanche il tempo per ritrovare la giusta collocazione in campo che incassa la seconda rete. Ad iscrivere il proprio nome a referto è ancora Corsale, che fa centro sempre su punizione dal limite dell’area e permette alla sua squadra di guadagnare la via degli spogliatoi sul duplice vantaggio e con il morale alto. Animata da una grande voglia di riscatto, la compagine rossoblu ha una rabbiosa reazione nella ripresa e, pur giocando in dieci contro undici, prende saldamente in mano le redini del gioco. Il Pomezia Calcio, grazie al prezioso apporto del pacchetto mediano, bravo ad alimentare con regolarità la manovra offensiva, costruisce quattro nitide occasioni da gol, ma i vari Muratore, Pascucci, Cardella e Bianchini trovano sulla propria strada un baluardo insuperabile nel portiere Agostino. L’estremo difensore ciociaro, tutto sommato, si guadagna il proprio gettone di presenza soprattutto sul diagonale dell’ex punta dell’Anziolavinio e sulla conclusione da fuori area del marcatore di Monte San Giovanni Campano. Dopo aver rischiato più volte di capitolare, il Cassino, in chiusura di match, arrotonda ulteriormente il punteggio con Calcagni e Giglio. Il primo risolve, al novantesimo, un concitato batti e ribatti in area, mentre il secondo realizza, nel recupero, un calcio di rigore, assegnato dall’arbitro per un fallo di mano commesso in piena area da Peri. Il Pomezia Calcio, dunque, torna a casa da Cassino con un pesante passivo e con il morale decisamente sotto i tacchi. Romondini e soci, di conseguenza, sono chiamati a rimboccarsi immediatamente le maniche per riprendere la retta via e allontanarsi quanto prima da una posizione di classifica piuttosto scomoda.
Antonio Gravante
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