L’imperativo è ripartire di slancio dopo il pareggio-beffa di Albano. La Mirafin è chiamata a sfruttare al meglio il fattore campo contro il Civitavecchia, compagine che si presenterà al “PalaPestalozzi” galvanizzata nel morale per la netta vittoria conseguita nella stracittadina con i cugini dell’Atletico Civitavecchia, per confermarsi nei piani alti della graduatoria. L’impegno, sulla carta, nasconde parecchie insidie per la squadra guidata dal binomio Gobbi-Mantegazza, che troverà dall’altra parte del campo una compagine che non ha assolutamente voglia di ricoprire il ruolo di vittima sacrificale. “Il Civitavecchia merita il massimo rispetto – precisa il Direttore Generale Stefano Rocchi – . E’ una formazione di buona caratura in grado di dare del filo da torcere anche alle big del girone. Dobbiamo scendere in campo, di conseguenza, con la massima concentrazione e sfruttare al meglio le nostre caratteristiche tecniche. Questa è la soluzione per regalare ai nostri affezionatissimi sostenitori la terza vittoria in campionato”. Capitan Esposito e compagni, oltre a conquistare il massimo della posta in palio, sono chiamati a proseguire il processo di crescita sul piano del gioco intrapreso nel mese di settembre. “Abbiamo allestito una squadra attrezzata per fare bella figura in serie C1, ma per reggere al meglio lo scotto del salto di categoria siamo stati costretti ad elevare il tasso tecnico della nostra rosa con giocatori rinomati nel contesto calcettistico regionale – conclude Rocchi – . Per il momento tiriamo delle somme più che positive. In quattro gare ufficiali, tra campionato e Coppa Lazio, abbiamo ottenuto tre vittorie e un pareggio. Siamo partiti decisamente con il piede giusto, ma non per questo ci accontentiamo. Abbiamo ancora ampi margini di crescita. I successi conseguiti contro la Lido di Ostia e l’Ardenza Ciampino, compagini indicate dagli addetti ai lavori nel lotto delle principali candidate alla vittoria finale, sono la riprova che possiamo lottare per un piazzamento di assoluto valore. Senza nulla togliere alle nostra avversarie, ritengo che saremo proprio noi stessi i padroni del nostro destino…”.
Matteo Saullo
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