
Prima o poi doveva capitare. Ma se si considera il reale valore dell’avversaria di turno è un risultato che va più che bene. Dopo aver centrato l’en-plein di successi nelle prime sette giornate di campionato, grazie a un gioco lineare e nel contempo redditizio, la lanciatissima capolista Fregene termina per la prima volta stagionale una partita senza nessuna rete all’attivo, pareggia con il classico punteggio ad occhiali la sfida esterna con l’Ariccia (0-0) e, a seguito della concomitante vittoria della Lupa Frascati con la Longarina Totti Soccer School 1944, assottiglia a cinque lunghezze il margine di vantaggio sull’immediata inseguitrice. I castellani scendono in campo senza alcun timore reverenziale e, dopo pochi minuti dal fischio d’inizio, sfiorano la marcatura con Condotta, il quale si districa palla al piede in piena area di rigore, ma trova sulla propria strada un reattivo Cilli, bravo a conservare inviolata la sua porta con un intervento dal medio coefficiente di difficoltà. Successivamente ci prova Macchia a spezzare l’equilibrio per gli ariccini: la sua conclusione da fuori area termina di poco sul fondo. La squadra di Natalini alza gradualmente il ritmo nella fase centrale del tempo, registra un maggior possesso palla e pareggia il computo delle occasioni importanti. Il bomber Scifoni, nel primo caso, non inquadra di testa lo specchio della porta sugli sviluppi di un corner, mentre nel secondo Di Florio calcia dall’interno dell’area, ma esalta i riflessi di Fresilli. Sulla susseguente ribattuta del portiere di casa, la sfera arriva dalle parti di Di Pilato, il quale pecca di cinismo e, a dispetto delle sue indiscusse qualità realizzative, fallisce il bersaglio grosso. L’Ariccia forza ulteriormente il ritmo nelle battute conclusive del primo tempo e sfiora ben tre volte la rete del vantaggio sugli sviluppi di un concitato batti e ribatti. Il bravo Cilli in due circostanze e il grintoso Guagliano alzano un muro davanti alla porta e consentono ai propri compagni di andare al riposo sul punteggio di partenza. La ripresa, invece, risulta più equilibrata: castellani e tirrenici si annullano a vicenda nella zona nevralgica del campo e non chiamano mai seriamente in causa i rispettivi portieri rivali. Uno degli episodi chiave del match del “Menicocci” si registra al ventiseiesimo minuto di gioco. L’Ariccia rimane in inferiorità numerica a causa dell’espulsione di Giura, il quale si vede sventagliare in faccia dall’arbitro il “rosso diretto” per eccessive proteste. La squadra del presidente Barnabei, agevolata nel proprio compito dal fatto di giocare l’ultimo quarto di gara con un uomo in più, si riversa in avanti con maggiore regolarità e, usando un termine tennistico, si procura il classico match-point con Zambrini. Il centrocampista calcia in pratica a botta sicura da distanza favorevole, ma Fresilli compie un vero e proprio intervento prodigioso, devia il pallone in corner e costringe le due squadre ad accontentarsi della salomonica divisione della posta in palio.
Antonio Gravante
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