Riscatto si attendeva, riscatto è stato. Dopo due sconfitte consecutive, l’Indomita Pomezia rialza la testa in Campionato, raggiunge quota sei punti e si porta a distanza di sicurezza dalla zona calda della classifica. La squadra del presidente Padula, fermamente intenzionata a dare una sferzata al proprio ruolino di marcia, si aggiudica in rimonta la sfida casalinga con il Tor de Cenci (3-2), al termine di un incontro ricco di emozioni e dall’esito tutt’altro che scontato. La gara comincia sotto i peggiori auspici per i rossoverdi, i quali incassano due reti in appena quindici minuti, a seguito delle marcature di Lascialamella ed Epifani. Il duo Marinelli-Ciasca, a quel punto, corre prontamente ai ripari e apporta alcuni accorgimenti tattici. Le soluzioni di gioco dei due tecnici pometini, alla resa dei conti, si rivelano azzeccate. L’Indomita Pomezia cambia marcia e, prima dell’intervallo, ristabilisce l’equilibrio in campo per merito di Messina e Mililli. Il capitano accorcia le distanze su calcio di rigore, mentre l’esterno alto è bravo a sfruttare al meglio un assist dell’ottimo Ciasca. L’episodio chiave del match, alla resa dei conti, si registra a metà ripresa. L’Indomita Pomezia passa a condurre con un gran gol di Pompei, il quale iscrive il proprio nome nel tabellino con una splendida conclusione a giro. La sfera, sotto lo sguardo attonito del portiere capitolino, si insacca imparabilmente sotto l’incrocio dei pali. Con il passare dei minuti, gli animi in campo si riscaldano e diversi calciatori finiscono sul taccuino del direttore di gara. A dieci minuti dalla fine, per uno strano scherzo del destino, i pometini devono rinunciare a Ciasca per infortunio, ma avendo terminato le sostituzioni sono costretti ad affrontare le restanti fasi del match in dieci uomini. Poco più tardi, invece, l’arbitro espelle in rapida successione i capitolini Di Lorenzo e Candi. La squadra di Padula, di conseguenza, beneficiando della superiorità numerica, amministra al meglio il vantaggio fino al triplice fischio, conquista tre punti di platino e prende una consistente boccata d’ossigeno.
