




Cuore e grinta si rivelano il valore aggiunto della matricola Unipomezia nel turno preliminare di Coppa Italia. La formazione del presidente Valle suda le proverbiali sette camicie, piega alla lotteria dei calci di rigore la resistenza del Monastir (4-1) e comincia nel migliore dei modi la seconda avventura della sua storia nella quarta serie nazionale. I ragazzi allenati da Casciotti sono stati protagonisti di una rabbiosa rimonta, hanno acciuffato la parità al novantesimo grazie a un perentorio colpo di testa vincente di Bordi e, poi, hanno spostato l’ago della bilancia dalla propria parte per merito di Samuele Gariti, bravo a neutralizzare tutti e tre i penalty calciati dagli isolani e a regalare alla sua nuova squadra il pass per il prossimo turno con l’Olbia. La prima frazione risulta piuttosto equilibrata. Dopo un quarto d’ora di studio, la squadra rossoblù ha una buona chance con Nunes da Cunha, il quale trova il varco giusto per la conclusione dal limite, ma non riesce a imprimere la giusta forza al pallone e consente a Fusco di bloccare la sfera con un intervento di normale amministrazione. L’Unipomezia continua a fare la partita e, intorno alla mezz’ora, sfiora la marcatura con l’ottimo Amadio, il quale intercetta una corta respinta di un avversario su tiro di Pettorossi, calcia da posizione piuttosto defilata, ma l’estremo difensore isolano evita il peggio con una provvidenziale respinta con i pugni. L’ultima azione degna di nota del primo tempo è di marca isolana: Jah, servito in profondità da Fangwa, calcia di destro dai diciotto metri, ma non inquadra di poco lo spazio delimitato dai tre legni. La squadra di Casciotti, nella prima parte della ripresa, si mostra ancora più propositiva, ma non riesce a scardinare il solido bunker difensivo rivale: Nunes da Cunha e Amadio provano a far valere le proprie qualità di tiratori scelti, ma spediscono il pallone di poco sopra la traversa. Nel momento di maggior pressione dei pometini, il Monastir fa del cinismo la sua qualità migliore e passa a condurre su calcio di rigore, accordato dall’arbitro per un fallo commesso da Peluso ai danni di Aloia. Sul dischetto si presenta lo stesso Aloia, il quale incastra la sfera nell’angolino basso alla destra di Gariti. Animata da una grande voglia di rivalsa, l’Unipomezia si spinge a testa bassa in avanti e, proprio allo scadere, riesce a raddrizzare le sorti della gara con Bordi, lesto a girare in fondo al sacco, con un perentorio colpo di testa, una punizione calciata da Amadio e a rimandare l’esito del match ai tiri dal dischetto. A questo punto sale prepotentemente in cattedra il baby Gariti (classe 2006), il quale neutralizza tutti e tre i penalty battuti da Fangwa, Corcione e Aloia, ricopre il ruolo da assoluto protagonista e permette alla sua squadra di proseguire il cammino in Coppa Italia.
Antonio Gravante
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