


Facendo leva su una netta differenza di caratura tecnica, la capolista Aranova non sbaglia il testacoda della quindicesima giornata con il fanalino Aurelia Antica Aurelia (3-0), ottiene la nona vittoria consecutiva in campionato e, per la gioia dei propri sostenitori, si laurea matematicamente campione d’inverno con due giornate d’anticipo rispetto al classico giro di boa. Tale riconoscimento, tutto sommato, ha un valore ancora maggiore se si valutano con attenzione le statistiche. La squadra allenata da mister Scarfini, a riprova di una perfetta organizzazione di gioco e di un’ottima solidità difensiva, si è tolta la soddisfazione di terminare ben sette volte la gara con la porta inviolata nelle ultime otto giornate. La sfida allo stadio “Le Muracciole” si apre con un’occasione importante dei capitolini: Di Fabio serve in profondità Scaffidi, il quale calcia di sinistro dai sedici metri, ma fallisce di pochissimo lo specchio della porta. La squadra del presidente Andrea Schiavi, poco più tardi, pareggia il computo delle occasioni degne di nota con Calvigioni. L’attaccante prova a capitalizzare al massimo un preciso cross dalla corsia destra di La Ruffa, ma il suo colpo di testa fa la classica barba al palo della porta custodita da Piludu, subentrato al quarto d’ora al posto dell’infortunato Piludu. L’Aranova, decisa a non fare sconti, continua a fare la partita e, due minuti dopo la mezz’ora, sblocca il punteggio al termine di un’azione lineare. Il solito Germoni si fa valere sull’out di sinistra a crossa alla perfezione nel cuore dell’area per Teti, il quale spinge il pallone in fondo al sacco con un comodo tap-in, raggiunge la doppia cifra per quanto concerne il numero di reti siglate in campionato e indirizza il match nei binari giusti. L’Aurelia Antica Aurelio si rimbocca subito le maniche e, poco più tardi, va vicinissima al pareggio con Pietrosanti, il quale calcia da posizione più che favorevole, ma opta per il tiro di potenza che sulla precisione. La sfera termina sopra la traversa. La capolista, scampato il pericolo, continua a tenere schiacciato a fondo il piede sul pedale dell’acceleratore e, poco prima dell’intervallo, timbra per la seconda volta il cartellino con Germoni, il quale trafigge Piludu con un gran sinistro di collo pieno dal limite dell’area, si conferma un ottimo tiratore scelto e si toglie la soddisfazione personale di realizzare la rete numero cinque in campionato. Il copione della gara non cambia dopo l’intervallo. La capolista tiene saldamente in mano il pallino del gioco e sfiora il tris sugli sviluppi di un corner: Cabella prova a servire in piena area i propri attaccanti. Il pallone, dopo un concitato batti e ribatti, carambola sulla traversa a Piludu battuto. I fiumicinensi proseguono nel proprio monologo e, a metà periodo, calano il tris per merito dei Calvigioni, il quale sfrutta al massimo un sontuoso assist di Cabella, si permette il lusso di saltare Piludu proteso in uscita a deposita il pallone comodamente nella porta sguarnita. Le ultime fasi di gioco, tutto sommato, non hanno praticamente storia. La capolista tenta di rimpinguare ulteriormente il bottino di gol con i vari Segoni, Marino e Di Lillo. I primi due esaltano le doti dell’estremo difensore capitolino, mentre il terzo prova la conclusione di sinistro a giro dal lato corto dell’area, ma spedisce il pallone poco distante del palo più lontano. Poco male. L’Aranova colleziona con estrema disinvoltura la nona vittoria consecutiva, incrementa a nove lunghezze il margine di vantaggio sulle immediate inseguitrici e arriva con il morale alto al probante confronto diretto con l’ambizioso Civitavecchia.
Antonio Gravante
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