La Fortitudo Pomezia scivola in casa. Dopo aver collezionato tre vittorie di fila con Meta Catania, Came Treviso e Ciampino, il quintetto allenato da Maurizio Grassi issa bandiera bianca di fronte a una quadrata L84 (1-3), compagine che ha avuto il merito di capitalizzare con un’elevata percentuale le occasioni propizie, subisce il sorpasso dall’Italservice Pesaro, vittoriosa a sua volta sulla vicecapolista Ecocity Genzano, e scivola al nono posto in classifica con due lunghezze di ritardo dalla zona play-off. I piemontesi, dopo soltanto due minuti, dimostrano che hanno la ferma intenzione di giocarsi al meglio le proprie chance e sfiorano la marcatura con Fortini, il quale si presenta a tu per tu con Molitierno, ma si vede chiudere lo specchio della porta dal bravissimo numero ventidue rossoblù. La squadra pometina, poco più tardi, replica con il bomber Raubo, che si gira bene spalle alla porta, ma trova puntuale alla presa l’ottimo Tondi. La L84, con il passare dei minuti, si mostra sempre più propositiva e, dopo aver sfiorato la marcatura con Vidal, murato dall’attento Molitierno, passa a condurre per merito di Tuli, il quale fa del cinismo la sua dote migliore, approfitta di un maldestro passaggio per vie orizzontali di Dudu e infila da pochi passi l’incolpevole Molitierno. Le due squadre, intorno al quarto d’ora, colpiscono entrambi i legni della porta avversaria: Coco Wellington grazia i pometini sparando sulla traversa da ottima posizione, mentre Murilo, dopo aver sradicato la sfera dai piedi di Cuzzolino, trova il palo a negargli la gioia personale. Il punteggio cambia per la seconda volta a tre giri di lancette dall’intervallo. La L84 raddoppia con l’ottimo Fortini, il quale riceve palla da Coco Wellington, bravo a sua volta a far scattare una ripartenza, infila Molitierno proteso in uscita e indirizza il match nei binari più congeniali. La squadra di Grassi si rimbocca le maniche e sfiora la marcatura sugli sviluppi di un corner con Micheletto, che nei pressi della linea di porta non riesce a correggere in rete una violenta conclusione dagli otto metri di Murilo. La Fortitudo Pomezia moltiplica gli sforzi nella ripresa e, al sesto minuto, dimezza le distanze con il solito Raubo, lesto a sfruttare un assist di Mattues e a infilare dall’interno dell’area Tondi. I rossoblù, incitati a gran voce dai propri sostenitori, provano generosamente a completare la rimonta, ma non riescono a piazzare la stoccata vincente soprattutto per la bravura di Tondi. L’estremo difensore piemontese, anche in questa circostanza, dà un’ampia dimostrazione delle sue comprovate qualità e abbassa la saracinesca della propria porta soprattutto a Murilo, Matteus e Dudù. Nel momento di maggior pressione dei pometini, la L84 piazza l’allungo definitivo su calcio di rigore, decretato dall’arbitro per un netto fallo di mano commesso in piena area da Bueno su tiro di Fortini. Sul dischetto si presenta lo specialista Cuzzolino, il quale non lascia alcuna via di scampo a Tarenzi, subentrato nella circostanza al posto di Molitierno, con una splendida conclusione a mezza altezza. La Fortitudo Pomezia, a quel punto, si affida alla tattica del power-play, ma non riesce a far breccia nella solida retroguardia torinese e, per forza di cose, si trova costretta a uscire dal campo a mani vuote.
Antonio Gravante
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