Una Mirafin meno quadrata del solito si ferma a cinque risultati utili consecutivi. La formazione allenata da Armando Mirra issa bandiera bianca di fronte all’Atletico Grande Impero (3-2), subisce la seconda battuta d’arresto in campionato, dopo quella incassata all’esordio sul campo dell’attuale capolista Real Ciampino Academy, e scivola al quarto posto a pari merito con il Cures. La frazione d’apertura risulta sostanzialmente equilibrata. Basti pensare che, nell’arco dei primi venti minuti, si registra una sola rete. A sbloccare il punteggio sono i padroni di casa con il solito Di Rollo, il quale infila Favale proteso in uscita, sugli sviluppi di una rapida ripartenza, e si conferma uno dei migliori giocatori nel proprio ruolo del girone. La Mirafin, nelle battute finali del primo tempo, prova a reagire, si spinge generosamente in avanti, ma si vede voltare le spalle dalla dea bendata: Zanobi colpisce in pieno il palo da fuori area. La formazione pometina, dopo l’intervallo, moltiplica gli sforzi e raddrizza le sorti della gara con Rocchi, giocatore che di gara in gara sta diventando sempre più una pedina preziosissima dello scacchiere di mister Mirra. Il numero quattro rossoblù, con grande cinismo, iscrive il proprio nome nel registro dei marcatori a seguito di un concitato batti e ribatti in piena area di rigore capitolina. La gioia dei ragazzi di Mirra, però, dura pochi minuti. L’Atletico Grande Impero piazza un micidiale uno-due con lo scatenato Di Rollo, il quale ha il merito di portare i rossoblù a distanza di sicurezza. Il laterale capitolino prima raddoppia con uno splendido diagonale, poi approfitta di un’avventata iniziativa personale di Chiomenti, recupera la sfera e trafigge Favale dall’altezza della linea che delimita l’area di rigore. Animata da una grande voglia di riscatto, la Mirafin getta il cuore oltre l’ostacolo e accorcia le distanze con lo scatenato Rocchi, il quale timbra nuovamente il cartellino con una conclusione di rara potenza e precisione dagli otto metri. La formazione pometina, nei restanti quattro minuti ancora da giocare, adotta la tattica del portiere di movimento nella speranza di completare la rimonta. Evandro e soci provano generosamente a forzare il bunker difensivo rivale, ma sono sfortunati su una conclusione di Messina: la sfera si stampa sul palo. Scampato il pericolo, l’Atletico Grande Impero, negli ultimi giri di orologio, interpreta in maniera perfetta la fase difensiva e corona il classico sogno nel cassetto di fare lo sgambetto a una delle compagini partite meglio in questa stagione. La Mirafin, di riflesso, manda giù il secondo boccone amaro in campionato, ma non può fare altro che recitare il “mea culpa” per non aver sfruttato al meglio le occasioni propizie nell’arco dei quaranta minuti.
Antonio Gravante
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