
Una partita giudiziosa e di grande sacrificio non basta alla Mirafin per dare una sferzata al proprio ruolino di marcia. La squadra allenata da mister Armando Mirra paga dazio sul parquet del Real Ciampino Academy (1-0), incassa la quarta sconfitta in cinque giornate di campionato disputate e, a seguito del concomitante pareggio esterno ottenuto dal fanalino di coda La Pisana contro la Roma 1927, viene agganciata a quota un punto dai capitolini. Il quintetto pometino decide di adottare una tattica piuttosto attendista, lascia in mano il pallino del gioco ai rivali di turno per poi replicare con rapide ripartenze. Gli aeroportuali, presi per mano dagli elementi di maggiore esperienza, vanno ripetutamente alla conclusione, ma l’attento Galli si fa sempre trovare pronto alla presa e si conferma un portiere di sicuro affidamento. La Mirafin, in ogni modo, non sta soltanto a guardare e prova a far breccia nella solida retroguardia aeroportuale soprattutto con Pereira, Nicolini e Iacobelli, ma Tomaino dimostra di non essere da meno del collega pometino, risponde sempre presente e infonde una maggiore dose di sicurezza nei propri compagni. Il canovaccio della gara non cambia nella ripresa. Il Real Ciampino Academy continua a spingersi con regolarità in avanti, ma la difesa rossoblù tiene bene botta e supporta al meglio Galli, autore comunque di alcuni interventi strappa-applausi. La Mirafin, tutto sommato, replica soprattutto con un ispirato Pereira, il quale si incarica della battuta di un calcio di punizione e costringe Tomaino a una parata di media difficoltà. L’episodio chiave del match si registra al quattordicesimo minuto di gioco. La compagine aeroportuale passa a condurre con Coltella, il quale approfitta di un errore difensivo dei pometini e infila da pochi passi Galli. Il quintetto di Mirra, nei restanti sei giri di orologio ancora da giocare, si affida alla tattica del portiere di movimento in fase di possesso palla, ma non riesce a trovare la via del gol e, per forza di cose, si trova costretta ad uscire per la quarta volta dal campo a mani vuote.
Antonio Gravante
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