

La United Pomezia non può fare altre che recitare il “mea culpa” per non aver fatto bottino pieno nello scontro diretto con l’Elmas (5-5). Il quintetto allenato da Caporaletti, negli ultimi due giri di lancette, dilapida una situazione di duplice vantaggio, subisce la rimonta degli isolani a otto secondi dal definitivo suono della sirena e getta alle ortiche una ghiotta opportunità per rialzare di qualche punto percentuale le proprie chance di riconferma diretta nella categoria. I rossoblù, a seguito di tale risultato, balzano al quartultimo posto con un solo punto di vantaggio proprio sugli stessi rivali di turno e sul San Sebastiano Ussana, costretto a sua volta a issare bandiera bianca sul rettangolo di gioco della matricola Aranova. La United Pomezia parte bene, si fa apprezzare per un’ottima organizzazione di gioco e indirizza il match nei binari giusti grazie alle marcature di Nicolini e Petrucci. I rossoblù, sulle ali dell’entusiasmo, continuano a sviluppare una notevole mole di gioco, ma peccano di cinismo e, per qualche errore evitabile in fase di ultimo passaggio, falliscono la possibilità di prendere il largo nel punteggio. La terza segnatura della sfida del Pala Lavinium, cronometro alla mano, si registra in chiusura di tempo: la squadra isolana fa del cinismo la sua qualità migliore, sfrutta al meglio un errore in fase di impostazione della manovra dei pometini e accorcia le distanze con Scano. La United Pomezia, nella prima parte della ripresa, continua a fare la partita e cala il tris con Iozzi. Consapevole dell’importanza della posta in palio, l’Elmas getta il cuore oltre l’ostacolo e trova la forza per pareggiare i conti con Monetto e Arrais. La squadra pometina, spronata a un maggior spirito di sacrificio dalla panchina, riparte di slancio e allunga nuovamente nel punteggio con Cerchiari e Lorenzoni. Partita chiusa? Neanche per sogno. L’Elmas non ci sta e, a un minuto e venti secondi dalla fine, riapre le sorti della gara con Cianchi, lesto a infilare Bonci dal limite dell’area. La United Pomezia, nonostante il morale sotto i tacchi per la quarta rete subita, sembra avere i mezzi per condurre in porto la preziosa vittoria. I rossoblù, a ventitré secondi dalla fine, beneficiano di una rimessa laterale in fase offensiva, ma commettono il grave errore di forzare una giocata anziché gestire il possesso palla. L’Elmas gentilmente ringrazia, pareggia i conti a otto secondi dalla fine del match con Cogotti, si salva per il classico rotto della cuffia e, di riflesso, costringe Petrucci e soci a mordersi le mani per aver subito l’aggancio degli avversari nell’ultima azione utile della gara.
Antonio Gravante
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