Una ghiotta occasione sciupata. Il Lido dei Pini, pur giocando poco più di un tempo in superiorità numerica, a seguito del cartellino rosso rimediato da Ianniciello, non riesce ad andare oltre la divisione dei punti nella tana di un coriaceo Rodolfo Morandi (1-1), complice una prova dai classifica due volti, e getta alle ortiche la possibilità di conquistare la vetta della graduatoria. La formazione del presidente Diego Montioni, infatti, non approfitta della pesante battuta d’arresto della capolista Tolfa, costretta a sua volta a issare bandiera bianca di fronte a una pratica Almas Roma, e lascia via libera al Nettuno e alla Città di Fiumicino, le quali si permettono il lusso di guardare, dopo la disputa della quarta giornata, tutte le avversarie dall’alto in basso. Il Lido dei Pini, preso per mano dal tridente di centrocampo Ruffini, Flamini e Viviano, fa valere sin dai primi minuti la maggiore caratura tecnica ed esercita una leggera supremazia territoriale. La formazione capitolina, dal canto suo, getta in campo tanta buona volontà e si fa apprezzare per alcune azioni in velocità, ma Cannone e soci vengono sistematicamente bloccati dalla solida retroguardia ardeatina. A riprova di un marcato possesso palla, il Lido dei Pini passa in vantaggio alla mezzora con un gol meraviglioso di Viviano, il quale scarta un avversario con un elegante sombrero, calcia di sinistro al volo dal limite dell’area e manda la sfera ad insaccarsi imparabilmente sotto l’incrocio dei pali. Animato da una grande voglia di rivalsa, il Rodolfo Morandi ha una rabbiosa reazione e sfiora la parità con Orsini. Il numero sette capitolino, liberato dall’ottimo Falconi, il migliore dei suoi, calcia in diagonale dalla destra, ma non centra il bersaglio grosso. A sei minuti dall’intervallo, la compagine guidata da Di Marco rimane in inferiorità numerica per l’espulsione di Ianniciello, reo di un brutto fallo a centrocampo ai danni di un avversario. Il direttore di gara, di conseguenza, non può fare altro che applicare il regolamento e spedirlo anzitempo sotto la doccia. Da questo episodio in poi, il Lido dei Pini si adagia sugli allori e dimostra di non essere ancora una strada da vertice. La cattiveria agonistica ammirata contro l’Ostiantica sembra scomparsa. L’esperto Panicci, a tu per tu con Bermudez, cerca di piazzare il pallone, ma colpisce debolmente e fallisce una nitida opportunità per mettere una seria ipoteca sulla conquista dei tre punti in palio. Poco dopo, per uno strano scherzo del destino, il Rodolfo Morandi applica alla lettera la famosa legge non scritta del calcio “gol mangiato, gol subito” e perviene al pareggio su calcio di rigore. Ad incaricarsi della trasformazione del tiro dagli undici metri è l’esperto Cannone, il quale spiazza con freddezza Casaldi e consente alla sua squadra di guadagnare la via degli spogliatoi con la giusta carica emotiva. Nella ripresa, il Lido dei Pini prova a sfruttare al meglio la superiorità numerica, ma nonostante gli sforzi profusi non riesce a far breccia nell’attenta difesa capitolina. Mister Panicci, di conseguenza, inserisce Del Grosso, Greco e Loreti, ma la musica non cambia. Due grandissime occasioni per la verità i gialloroyal riescono a costruirle, ma Cristofari di destro e Loreti di testa concludono alto sopra la trasversale. Il Lido dei Pini, di conseguenza, si deve accontentare del pareggio e, per forza di cose, non può fare altro che mordersi le mani per aver lasciato per strada due punti ampiamente alla propria portata. Il Rodolfo Morandi gentilmente ringrazia e mette in carniere un punto che fa morale e classifica.
Pietro Secchi
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