


Un brutto scivolone fuori casa. Dopo aver collezionato quattordici risultati utili consecutivi, suddivisi in dodici vittorie e due pareggi, la capolista Ostiamare stecca la sfida esterna con L’Aquila (3-1), manda giù il primo boccone amaro in campionato e assottiglia leggermente il divario nei confronti delle immediate inseguitrici. Capitan Piroli e compagni, in ogni modo, possono ancora contare su tre punti di vantaggio sul Teramo e ben sei sugli stessi rivali di turno e l’Ancona. La squadra di D’Antoni, nel primo quarto di gara, si fa preferire agli abruzzesi, ma non riesce a mettere nelle condizioni ideali i propri attaccanti di ricoprire il ruolo di terminali offensivi. La compagine rossoblù aumenta gradualmente i giri del proprio motore e, poco prima della mezz’ora, passa in vantaggio con Sparacello, lesto a piazzare la stoccata vincente a seguito di un tiro dalla bandierina. I biancoviola, al tramonto del primo tempo, si complicano i propri piani: Badje commette un fallo di reazione ai danni di Brunetti e si vede sventagliaregiustamente in faccia il cartellino rosso dall’arbitro. I padroni di casa, galvanizzati nel morale, sfiorano il raddoppio a ridosso del duplice fischio: Vertua compie un intervento miracoloso su Di Renzo e permette ai propri compagni di andare negli spogliatoi con il minimo svantaggio. Agevolata nel proprio compito dal fatto di giocare con un uomo in più, L’Aquila interpreta la ripresa con la giusta sagacia tattica e, intorno al quarto d’ora, piazza un micidiale uno-due con Banegas e Di Renzo. Il trequartista argentino sigla la rete del raddoppio con una splendida conclusione da fuori area, mentre l’esperto centravanti infila Vertua con un preciso tiro a incrociare. L’Ostiamare prova a reagire e, a metà periodo, accorcia le distanze con il neoentrato Ceccarelli, il quale incastra la sfera sotto l’incrocio dei pali con un sinistro dalla precisione chirurgica. I biancoviola, nei restanti minuti ancora da giocare, provano a riaprire le sorti della gara, ma pagano a caro prezzo il fatto di giocare in inferiorità numerica e, nonostante gli sforzi profusi, si trovano costretti ad accusare il primo passaggio a vuoto in campionato.
Antonio Gravante
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