

Secondo pareggio a occhiali consecutivo casalingo. Dopo aver spartito la posta con il Chieti, nell’ultima gara del mese di novembre, la matricola Unipomezia conquista soltanto un punto nello scontro diretto con il Sora (0-0) e continua a occupare una posizione di classifica nettamente inferiore alle proprie qualità tecnico-tattiche. I ragazzi del presidente Valle, a seguito di tale risultato, scavalcano il San Marino, battuto a sua volta in casa dal Notaresco, agganciano a quota diciotto punti il Termoli e guadagnano una lunghezza di vantaggio sulla zona play-out. I rossoblù hanno un buon approccio alla gara e sfiorano subito la marcatura: Lancioni, a seguito di un corner battuto da Forner, non inquadra di testa lo specchio della porta. La formazione ciociara, poco più tardi, replica con Pecchia: l’attento Gariti fa buona guardia. L’Unipomezia, a metà periodo, getta alle ortiche una ghiotta chance per spezzare l’equilibrio sugli sviluppi di un tiro da fermo. Il bomber Della Pietra prova a risolvere una mischia in piena area di rigore, ma pecca di cinismo e, da posizione favorevole, spedisce il pallone sull’esterno della rete. La squadra di Casciotti cresce con il passare dei minuti e si spinge con maggiore continuità in avanti, ma la difesa bianconera presidia al meglio la propria area di rigore e blocca sul nascere ogni situazione delicata. Il copione della gara non cambia nel corso della ripresa. L’Unipomezia prova a spostare l’ago della bilancia dalla propria parte soprattutto grazie al prezioso apporto di Binaco e Forner, ma i ragazzi guidati dal neotecnico Montemitoli, subentrato in settimana al posto di Giacomarro, si confermano all’altezza della situazione. Il Sora, in ogni modo, non sta soltanto a guardare: Trotta e il neoentrato Stampete, provano a scardinare senza fortuna il solido bunker difensivo pometino. Il punteggio, di conseguenza, resta quello di partenza sino al triplice fischio. L’Unipomezia, nonostante gli sforzi profusi, si deve accontentare di fare soltanto un piccolo passo avanti in classifica.
Antonio Gravante
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